Skies of Manawak: Cos'è.

Som

Skies of Manawak

Antonella De Angeli e Paola Venuti

 

Skies of Manawak è un gioco per il potenziamento delle capacità cognitive che si sviluppa a partire dal 2014 all’Università di Trento grazie al finanziamento MIUR la Città Educante, Cluster Nazionali 2012.

Frutto della collaborazione fra il gruppo di ricerca interAction Lab  del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione e del laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione, Skies of Manawak ha seguito un processo partecipato, che ha coinvolto centinaia di bambini e bambine[1], decine di maestre e maestri, psicologi e psicologhe cliniche, padri e madri.

Questa città educante[2] ha dato vita a 12 ore di avventura nei cieli di Skies of Manawak . Immergendosi in un mondo fantastico, le bambine e i bambini non solo si divertono, ma anche rinforzano le funzioni esecutive di base, aumentano le loro capacità di lettura e i voti in italiano[3].

Il gioco era stato originariamente immaginato come un trattamento per la somministrazione di training cognitivo[4] a bambine e bambini con dislessia, ma proprio grazie al processo di progettazione partecipata fortemente inclusivo[5] funziona con tutti. I lavori proseguono all’Università di Trento, Bolzano e Ginevra.

 


[1] Menestrina, Z., Pasqualotto, A., Siesser, A., Venuti, P., De Angeli, A. (2021). Engaging Children in Story Co-Creation for Effective Serious Games. Sustainability, 13, 334.

[2] De Angeli et al. (2018). Verso una Pedagogia della Città Educante. In Raffone, A. (Ed) La Città Educante  Liguori Editore 101-112.
Menestrina, Z., De Angeli, A. (2017). End-User Development for Serious Games. In Springer, Cham (Ed.). New Perspectives in End-User Development, pp. 359-383.

Menendez-Blanco, M., Bjorn, P., De Angeli, A. (2017). Fostering Cooperative Activism through Critical Design. Proceedings of the 2017 ACM Conference on Computer Supported Cooperative Work and Social Computing. Portland (US), February 25- March 1. New York: ACM, pp. 618-629.

Teli, M., De Angeli, A., Menendez, M. (2018). The positioning cards: on Affect, Public Design and the Common. AI & Society Vol. 33 (1) pp 125–132.

Menendez-Blanco, M., De Angeli, A. (2017). Biography of a Design Project through the Lens of a Facebook Page. Computer Supported Cooperative Work, 26 (1-2), pp. 71-96.

[3] Pasqualotto, A., Altarelli, I., De Angeli, A. et al. Enhancing reading skills through a video game mixing action mechanics and cognitive training. Nat Hum Behav (2022). https://doi.org/10.1038/s41562-021-01254-x

[4] Pasqualotto, A. and Venuti, P. (2020), A Multifactorial Model of Dyslexia: Evidence from Executive Functions and Phonological-based Treatments. Learning Disabilities Research & Practice, 35: 150-164. https://doi.org/10.1111/ldrp.12228

[5] Teli, M., Bordin, S., Menéndez Blanco, M., Orabona, G., De Angeli, A. (2015). Public Design of Digital Commons in Urban Places: A Case Study. International Journal of Human-Computer Studies, 81, pp. 17-30.

Wilkinson, C. R., De Angeli, A. (2014). Applying User Centred and Participatory Design Approaches to Commercial Product Development. Design Studies, 35 (6), pp. 614-631.

Teli, M., D’Andrea, V., De Angeli, A. (2014). La Progettazione Partecipata come Pratica e Politica per Costruire Ambienti Tecnologicamente Densi. Studi Organizzativi, 1, pp. 150-162.