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<\/p>\n\n

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Antoine de Saint-Exup\u00e9ry<\/p>\n","coverMedium":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image"},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"3edc5ac6-80bc-4b96-b8e8-9d4149fa5ab2"}},"chapters":[{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"

<\/h2>\n\n

Il Piccolo Principe<\/span><\/h2>\n\n
di Antoine de Saint-Exup\u00e9ry<\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"3c60a278-33cb-48f7-a408-af0e6c3c797a"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b3f5c966e6b.jpg","mime":"image\/jpeg","copyright":{"license":"U"},"width":761,"height":646}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"2a4b7b71-d078-4bf7-8187-94f9ee51b0ac"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"e0e0f030-b83c-42ff-9280-9abb512a8058","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Il piccolo principe"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo I<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"4daaf9e4-1076-408c-8371-ed68d7dbec00"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro sulle foreste primordiali, intitolato \u00abStorie vissute della natura\u00bb, vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell'atto di inghiottire un animale. <\/span><\/span><\/p>\n\n
Eccovi la copia del disegno.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"165fd952-c545-4677-b05f-6987d9093cfa"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b7afc607a87.jpg","mime":"image\/jpeg","copyright":{"license":"U"},"width":525,"height":525}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"2e616acc-7e6b-4457-92b9-0b8402d9ab9a"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
C'era scritto: \u00abI boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono pi\u00f9 a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede\u00bb.<\/span><\/span><\/p>\n\n
Meditai a lungo sulle avventure della giungla. E a mia volta riuscii a tracciare il mio primo disegno. Il mio disegno numero uno.
\nEra cos\u00ec:<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"0d16468d-2c5a-499e-bfa4-59b767a5d7e6"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b7b03f65dde.jpg","mime":"image\/jpeg","copyright":{"license":"U"},"width":564,"height":354}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"08d5ac75-a38f-459f-86a1-b45024065c3a"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Mostrai il mio capolavoro alle persone grandi, domandando se il disegno li spaventava. Ma mi risposero: \u00abSpaventare? Perch\u00e9 mai, uno dovrebbe essere spaventato da un cappello?\u00bb Il mio disegno non era il disegno di un cappello. Era il disegno di un boa che digeriva un elefante. Affinch\u00e9 vedessero chiaramente che cos'era, disegnai l'interno del boa.
\nBisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi. Il mio disegno numero due si presentava cos\u00ec:<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"5ea219cc-8aed-4f80-b871-b33474646432"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b7aee78547a.jpg","mime":"image\/jpeg","copyright":{"license":"U"},"width":452,"height":295}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"21d1763c-f18c-4381-9e86-c19ee18c1073"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Questa volta mi risposero di lasciare da parte i boa, sia di fuori che di dentro, e di applicarmi invece alla geografia, alla storia, all'aritmetica e alla grammatica. Fu cos\u00ec che a sei anni io rinunziai a quella che avrebbe potuto essere la mia gloriosa carriera di pittore. Il fallimento del mio disegno numero uno e del mio disegno numero due mi aveva disanimato. I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta. Allora scelsi un'altra professione e imparai a pilotare gli aeroplani. Ho volato un po' sopra tutto il mondo: e veramente la geografia mi \u00e8 stata molto utile. A colpo d'occhio posso distinguere la Cina dall'Arizona, e se uno si perde nella notte, questa sapienza \u00e8 di grande aiuto.
\nHo incontrato molte persone importanti nella mia vita, ho vissuto a lungo in mezzo ai grandi. Li ho conosciuti intimamente, li ho osservati proprio da vicino. Ma l'opinione che avevo di loro non \u00e8 molto migliorata.<\/span><\/span><\/p>\n\n
Quando ne incontravo uno che mi sembrava di mente aperta, tentavo l'esperimento del mio disegno numero uno, che ho sempre conservato. Cercavo di capire cos\u00ec se era veramente una persona comprensiva. Ma, chiunque fosse, uomo o donna, mi rispondeva: \u00ab\u00c8 un cappello\u00bb.
\nE allora non parlavo di boa, di foreste primitive, di stelle. Mi abbassavo al suo livello. Gli parlavo di bridge, di golf, di politica, di cravatte. E lui era tutto soddisfatto di avere incontrato un uomo tanto sensibile.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"6cb1ba8e-17ee-47b9-b8dd-e9f156756049"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"38d74693-6e62-4c81-bfcf-6eba54226fe4","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo I"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo II<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"4e1c358b-ff60-475d-803a-00f6a24738f9"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Cos\u00ec ho trascorso la mia vita solo, senza nessuno cui poter parlare, fino a sei anni fa quando ebbi un incidente col mio aeroplano, nel deserto del Sahara. Qualche cosa si era rotta nel motore, e siccome non avevo con me n\u00e9 un meccanico, n\u00e9 dei passeggeri, mi accinsi da solo a cercare di riparare il guasto. Era una questione di vita o di morte, perch\u00e9 avevo acqua da bere soltanto per una settimana. La prima notte, dormii sulla sabbia, a mille miglia da qualsiasi abitazione umana. Ero pi\u00f9 isolato che un marinaio abbandonato in mezzo all'oceano, su una zattera, dopo un naufragio. Potete Immaginare il mio stupore di essere svegliato all'alba da una strana vocetta: \u00abMi disegni, per favore, una pecora?\u00bb
\n\u00abCosa?\u00bb
\n\u00abDisegnami una pecora\u00bb.
\nBalzai in piedi come fossi stato colpito da un fulmine. Mi strofinai gli occhi pi\u00f9 volte guardandomi attentamente intorno. E vidi una straordinaria personcina che mi stava esaminando con grande seriet\u00e0. Qui potete vedere il miglior ritratto che riuscii a fare di lui, pi\u00f9 tardi. Ma il mio disegno \u00e8 molto meno affascinante del modello.<\/span><\/span><\/p>\n\n
<\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"75e55238-aba2-4515-b1b8-92c5cf1732a3"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b2945b38794.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":292,"height":300}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"57f73e8a-b133-4f0c-ac6f-9fd55b5c6901"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
La colpa non \u00e8 mia, per\u00f2. Con lo scoraggiamento che hanno dato i grandi, quando avevo sei anni, alla mia carriera di pittore, non ho mai imparato a disegnare altro che serpenti boa dal di fuori o serpenti boa dal di dentro.
\nOra guardavo fisso l'improvvisa apparizione con gli occhi fuori dall'orbita per lo stupore. Dovete pensare che mi trovavo a mille miglia da una qualsiasi regione abitata, eppure il mio ometto non sembrava smarrito in mezzo alle sabbie, n\u00e9 tramortito per la fatica, o per la fame, o per la sete, o per la paura. Niente di lui mi dava l'impressione di un bambino sperduto nel deserto, a mille miglia da qualsiasi abitazione umana. Quando finalmente potei parlare gli domandai: \u00abMa che cosa fai qui?\u00bb
\nCome tutta risposta, egli ripet\u00e9 lentamente come si trattasse di cosa di molta importanza:
\n\u00abPer piacere, disegnami una pecora...\u00bb
\nQuando un mistero \u00e8 cos\u00ec sovraccarico, non si osa disubbidire.<\/span><\/span><\/p>\n\n
Per assurdo che mi sembrasse, a mille miglia da ogni abitazione umana, e in pericolo di morte, tirai fuori dalla tasca un foglietto di carta e la penna stilografica. Ma poi ricordai che i miei studi si erano concentrati sulla geografia, sulla storia, sull'aritmetica e sulla grammatica e gli dissi, con un po' di malumore, che non sapevo disegnare. Egli mi rispose:
\n\u00abNon importa. Disegnami una pecora...\u00bb
\nNon avevo mai disegnato una pecora e allora feci per lui uno di quei due disegni che avevo fatto molte volte: quello del boa dal di fuori; e fui sorpasso di sentirmi rispondere:
\n\u00abNo. No! Non voglio l'elefante dentro al boa. Il boa \u00e8 molto pericoloso e l'elefante molto ingombrante. Dove vivo io tutto \u00e8 molto piccolo. Ho bisogno di una pecora: disegnami una pecora\u00bb.
\nFeci il disegno.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"2d38f6de-af89-4deb-b4c0-aa99b24cec34"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b3cdb5c3789.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":353,"height":303}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"6b99f815-691a-41e5-87d0-cf9c10d54a0b"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Lo guard\u00f2 attentamente, e poi disse: \u00abNo! Questa pecora \u00e8 malaticcia. Fammene un'altra\u00bb. Feci un altro disegno.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"0be75135-3786-4878-93de-39a1204a71f1"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b3d7e5e3bd0.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":357,"height":330}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"cc81a0e8-1511-4d2e-bf2c-3f2ee0c865cb"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il mio amico mi sorrise gentilmente, con indulgenza. <\/span><\/span><\/p>\n\n
\u00abLo puoi vedere da te\u00bb, disse, \u00abche questa non \u00e8 una pecora. \u00c8 un ariete. Ha le corna\u00bb.<\/span><\/span><\/p>\n\n
Rifeci il disegno una terza volta, ma fu rifiutato come i tre precedenti.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"94cd02bd-2366-4c57-9682-cba792941a1c"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b3d7eb21518.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":302,"height":274}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"0ccab1a5-28f3-4619-a6f7-acde32665013"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abQuesta \u00e8 troppo vecchia. Voglio una pecora che possa vivere a lungo\u00bb. Questa volta la mia pazienza era esaurita, avevo fretta di rimettere a posto il mio motore. Buttai gi\u00f9 un quarto disegno. E tirai fuori questa spiegazione:
\n\u00abQuesta \u00e8 soltanto la sua cassetta. La pecora che volevi sta dentro\u00bb.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"9b99ca88-c809-4ebd-8eaf-5cbe39768ec3"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b3d821a1042.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":580,"height":275}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"96ef56db-331f-4400-9f1c-7a0542747410"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Fui molto sorpreso di vedere il viso del mio piccolo giudice illuminarsi: \u00abQuesto \u00e8 proprio quello che volevo. Pensi che questa pecora dovr\u00e0 avere una gran quantit\u00e0 d'erba?\u00bb
\n\u00abPerch\u00e9?\u00bb
\n\u00abPerch\u00e9 dove vivo io, tutto \u00e8 molto piccolo...\u00bb
\n\u00abCi sar\u00e0 certamente abbastanza erba per lei, \u00e8 molto piccola la pecora che ti ho dato\u00bb. Si chin\u00f2 sul disegno:
\n\u00abNon cos\u00ec piccola che \u00aboh, guarda!\u00bb si \u00e8 messa a dormire...\u00bb
\nE fu cos\u00ec che feci la conoscenza del piccolo principe.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"b5b9a6d5-ef0c-46b5-9f0a-fb2e03664360"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"e81e6af3-98e5-4293-9a76-6e60bcb87b4f","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo II"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo III<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"3f725c08-9451-47ba-90f8-78f59c3d7c02"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Ci misi molto tempo a capire da dove venisse. Il piccolo principe, che mi faceva una domanda dopo l'altra, pareva che non sentisse mai le mie.
\nSono state le parole dette per caso che, poco a poco, mi hanno rivelato tutto. Cos\u00ec, quando vide per la prima volta il mio aeroplano (non lo disegner\u00f2 perch\u00e9 sarebbe troppo complicato per me), mi domand\u00f2:
\n\u00abChe cos'\u00e8 questa cosa?\u00bb
\n\u00abNon \u00e8 una cosa -vola-. \u00c8 un aeroplano. \u00c8 il mio aeroplano\u00bb. Ero molto fiero di fargli sapere che volavo. Allora grid\u00f2:
\n\u00abCome? Sei caduto dal cielo!\u00bb
\n\u00abS\u00ec\u00bb, risposi modestamente.
\n\u00abAh! Questa \u00e8 buffa...\u00bb
\nE il piccolo principe scoppi\u00f2 in una bella risata che mi irrit\u00f2. Voglio che le mie disgrazie siano prese sul serio. Poi riprese:
\n\u00abAllora anche tu vieni dal cielo! Di quale pianeta sei?\u00bb
\nIntravidi una luce, nel mistero della sua presenza, e lo interrogai bruscamente:
\n\u00abTu vieni dunque da un altro pianeta?\u00bb
\nMa non mi rispose. Scroll\u00f2 gentilmente il capo osservando l'aeroplano.
\n\u00abCerto che su quello non puoi venire da molto lontano...\u00bb
\nE si immerse in una lunga meditazione. Poi, tirando fuori dalla tasca la mia pecora, sprofond\u00f2 nella contemplazione del suo tesoro.<\/span><\/span><\/p>\n\n
Voi potete bene immaginare come io fossi incuriosito da quella mezza confidenza su \u00abgli altri pianeti\u00bb. Cercai dunque di tirargli fuori qualche altra cosa:
\n\u00abDa dove vieni, ometto? Dov'\u00e8 la tua casa? Dove vuoi portare la mia pecora?\u00bb
\nMi rispose dopo un silenzio meditativo:
\n\u00abQuello che c'\u00e8 di buono, \u00e8 che la cassetta che mi hai dato, le servir\u00e0 da casa per la notte\u00bb. \u00abCerto. E se sei buono ti dar\u00f2 pure una corda per legare la pecora durante il giorno. E un paletto\u00bb. La mia proposta scandalizz\u00f2 il piccolo principe.
\n\u00abLegarla? Che buffa idea!\u00bb
\n\u00abMa se non la leghi andr\u00e0 in giro e si perder\u00e0...\u00bb
\nIl mio amico scoppi\u00f2 in una nuova risata: \u00abMa dove vuoi che vada!\u00bb
\n\u00abDappertutto. Dritto davanti a s\u00e9...\u00bb E il piccolo principe mi rispose gravemente: \u00abNon importa, \u00e8 talmente piccolo da me!\u00bb E con un po' di malinconia, forse, aggiunse: \u00abDritto davanti a s\u00e9 non si pu\u00f2 andare molto lontano...\u00bb <\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"b009b07e-d055-4d19-9ec9-53df2b2c1bd3"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"e569c14d-8b3c-4163-b215-340c451f0673","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo III"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo IV<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"6c9fe6dc-f4ad-42bd-a9eb-1d9635ea2262"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Avevo cos\u00ec saputo una seconda cosa molto importante! Che il suo pianeta nativo era poco pi\u00f9 grande di una casa. Tuttavia questo non poteva stupirmi molto. Sapevo benissimo che, oltre ai grandi pianeti come la Terra, Giove, Marte, Venere ai quali si \u00e8 dato un nome, ce ne sono centinaia ancora che sono a volte piccoli che si arriva s\u00ec e no a vederli col telescopio.
\nQuando un astronomo scopre uno di questi, gli d\u00e0 per nome un numero. Lo chiama per esempio: l'asteroide 3251.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"92707b2b-24f8-441b-9a30-c536309ff596"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b3ddd05965f.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":419,"height":378}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"a6e2cba8-1ddb-4d09-b8f6-8d9d3adbd320"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Ho serie ragioni per credere che il pianeta da dove veniva il piccolo principe sia l'asteroide B 612.
\nQuesto asteroide \u00e8 stato visto una sola volta al telescopio da un astronomo turco.<\/span><\/span><\/p>\n\n
Aveva fatto allora una grande dimostrazione della sua scoperta a un Congresso Internazionale d'Astronomia. Ma in costume com'era, nessuno lo aveva preso sul serio. I grandi sono fatti cos\u00ec.
\nFortunatamente per la reputazione dell'asteroide B 612 un dittatore turco impose al suo popolo, sotto pena di morte, di vestire all'europea.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"f7fc63c3-3285-4069-9610-b1f70dacd335"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b55aef449fc.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":256,"height":198}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"7ac0119a-4273-453d-8d96-5fd2ee21149d"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
L'astronomo rifece la sua dimostrazione nel 1920, con un abito molto elegante. E questa volta tutto il mondo fu con lui.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"af385170-0f7c-47a1-bfab-47f0b01da7bd"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b55b297f00f.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":279,"height":199}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"6ec3e80a-27b7-40f2-96fd-3b4af8d6c8e0"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Se vi ho raccontato tanti particolari sull'asteroide B 612 e se vi ho rivelato il suo numero, \u00e8 proprio per i grandi che amano le cifre.
\nQuando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: \u00abQual \u00e8 il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?\u00bb
\nMa vi domandano: \u00abChe et\u00e0 ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?\u00bb Allora soltanto credono di conoscerlo. Se voi dite ai grandi:
\n\u00abHo visto una bella casa in mattoni rosa, con dei gerani alle finestre, e dei colombi sul tetto\u00bb, loro non arrivano a immaginarsela. Bisogna dire: \u00abHo visto una casa di centomila lire\u00bb, e allora esclamano: \u00abCom'\u00e8 bella\u00bb.
\nCos\u00ec se voi gli dite: \u00abLa prova che il piccolo principe \u00e8 esistito, sta nel fatto che era bellissimo, che rideva e che voleva una pecora. Quando uno vuole una pecora \u00e8 la prova che esiste\u00bb.
\nBeh, loro alzeranno le spalle, e vi tratteranno come un bambino. Ma se voi invece gli dite: \u00abIl pianeta da dove veniva \u00e8 l'asteroide B 612\u00bb allora ne sono subito convinti e vi lasciano in pace con le domande. Sono fatti cos\u00ec. Non c'\u00e8 da prendersela. I bambini devono essere indulgenti coi grandi.
\nMa certo, noi che comprendiamo la vita, noi ce ne infischiamo dei numeri! Mi sarebbe piaciuto cominciare questo racconto come una storia di fate. Mi sarebbe piaciuto dire:
\n\u00abC'era una volta un piccolo principe che viveva su di un pianeta poco pi\u00f9 grande di lui e aveva bisogno di un amico...\u00bb Per coloro che comprendono la vita, sarebbe stato molto pi\u00f9 vero. Perch\u00e9 non mi piace che si legga il mio libro alla leggera.
\n\u00c8 un grande dispiacere per me confidare questi ricordi. Sono gi\u00e0 sei anni che il mio amico se ne \u00e8 andato con la sua pecora e io cerco di descriverlo per non dimenticarlo. \u00c8 triste dimenticare un amico. E posso anch'io diventare come i grandi che non s'interessano pi\u00f9 che di cifre. Ed \u00e8 anche per questo che ho comperato una scatola coi colori e con le matite. Non \u00e8 facile rimettersi al disegno alla mia et\u00e0 quando non si sono fatti altri tentativi che quello di un serpente boa dal di fuori e quello di un serpente boa dal di dentro, e all'et\u00e0 di sei anni. Mi studier\u00f2 di fare ritratti somigliantissimi. Ma non sono affatto sicuro di riuscirvi. Un disegno va bene, ma l'altro non assomiglia per niente. Mi sbaglio anche sulla statura. Qui il piccolo principe \u00e8 troppo grande. L\u00e0 \u00e8 troppo piccolo. Esito persino sul colore del suo vestito. E allora tento e tentenno, bene o male. E finir\u00f2 per sbagliarmi su certi particolari pi\u00f9 importanti. Ma questo bisogna perdonarmelo. Il mio amico non mi dava mai delle spiegazioni. Forse credeva che fossi come lui. Io, sfortunatamente, non sapevo vedere le pecore attraverso le casse. Pu\u00f2 darsi che io sia un po' come i grandi. Devo essere invecchiato.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"e8461816-a6a6-4414-bf5b-f0673af9dc7c"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"f675dd0d-732e-4d9e-9c7a-583b4a01d351","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo IV"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo V<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"f3afc07b-43a4-4341-bd4c-e7abab0aa19d"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Ogni giorno imparavo qualche cosa sul pianeta, sulla partenza, sul viaggio. Veniva da s\u00e9, per qualche riflessione.
\nFu cos\u00ec che al terzo giorno conobbi il dramma dei baobab. Anche questa volta fu merito della pecora, perch\u00e9 bruscamente il piccolo principe mi interrog\u00f2, come preso da un grave dubbio:
\n\u00ab\u00c8 proprio vero che le pecore mangiano gli arbusti?\u00bb
\n\u00abS\u00ec, \u00e8 vero\u00bb.
\n\u00abAh! Sono contento\u00bb.
\nNon capii perch\u00e9 era cos\u00ec importante che le pecore mangiassero gli arbusti. Ma il piccolo principe continu\u00f2:
\n\u00abAllora mangiano anche i baobab?\u00bb
\nFeci osservare al piccolo principe che i baobab non sono degli arbusti, ma degli alberi grandi come chiese e che se anche avesse portato con s\u00e9 una mandria di elefanti, non sarebbe venuto a capo di un solo baobab.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"f070e46b-25ed-4b16-b43b-840f95098c43"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b3e4ff2a327.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":226,"height":227}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"f3512bc3-5330-483d-8b14-3d7f2afd3629"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
L'idea della mandria di elefanti fece ridere il piccolo principe:
\n\u00abBisognerebbe metterli gli uni su gli altri...\u00bb Ma osserv\u00f2 saggiamente:
\n\u00abI baobab prima di diventar grandi cominciano con l'essere piccoli\u00bb.
\n\u00ab\u00c8 esatto! Ma perch\u00e9 vuoi che le tue pecore mangino i piccoli baobab?\u00bb
\n\u00abAh, beh! Si capisce\u00bb, mi rispose come se si trattasse di una cosa evidente. E mi ci volle un grande sforzo d'intelligenza per capire da solo questo problema.
\nInfatti, sul pianeta del piccolo principe ci sono, come su tutti i pianeti, le erbe buone e quelle cattive. Di conseguenza: dei buoni semi di erbe buone e dei cattivi semi di erbe cattive. Ma i semi sono invisibili. Dormono nel segreto della terra fino a che all'uno o all'altro pigli la fantasia di risvegliarsi. <\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"548a85e9-7387-4471-a0e4-0d33fac2608f"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b3e5659ecd1.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":467,"height":396}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"3cd6e85e-a2b6-46d1-a7ff-9a112be76212"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Allora si stira, e sospinge da principio timidamente verso il sole un bellissimo ramoscello inoffensivo. Se si tratta di un ramoscello di ravanello o di rosaio, si pu\u00f2 lasciarlo spuntare come vuole. Ma se si tratta di una pianta cattiva, bisogna strapparla subito, appena la si \u00e8 riconosciuta. C'erano dei terribili semi sul pianeta del piccolo principe: erano i semi dei baobab. Il suolo ne era infestato. Ora, un baobab, se si arriva troppo tardi, non si riesce pi\u00f9 a sbarazzarsene. Ingombra tutto il pianeta. Lo trapassa con le sue radici. E se il pianeta \u00e8 troppo piccolo e i baobab troppo numerosi, lo fanno scoppiare.
\n\u00ab\u00c8 una questione di disciplina\u00bb, mi diceva pi\u00f9 tardi il piccolo principe. \u00abQuando si ha finito di lavarsi al mattino, bisogna fare con cura la pulizia del pianeta. Bisogna costringersi regolarmente a strappare i baobab appena li si distingue dai rosai ai quali assomigliano molto quando sono piccoli. \u00c8 un lavoro molto noioso, ma facile\u00bb.
\nE un giorno mi consigli\u00f2 di fare un bel disegno per far entrare bene questa idea nella testa dei bambini del mio paese.
\n\u00abSe un giorno viaggeranno\u00bb, mi diceva, \u00abquesto consiglio gli potr\u00e0 servire. Qualche volta \u00e8 senza inconvenienti rimettere a pi\u00f9 tardi il proprio lavoro. Ma se si tratta dei baobab \u00e8 sempre una catastrofe. Ho conosciuto un pianeta abitato da un pigro. Aveva trascurato tre arbusti...\u00bb
\nE sull'indicazione del piccolo principe ho disegnato quel pianeta. Non mi piace prendere il tono del moralista. Ma il pericolo dei baobab \u00e8 cos\u00ec poco conosciuto, e i rischi che correrebbe chi si smarrisse su un asteroide, cos\u00ec gravi, che una volta tanto ho fatto eccezione.
\nE dico: \u00abBambini! Fate attenzione ai baobab!\u00bb
\nE per avvertire i miei amici di un pericolo che hanno sempre sfiorato, come me stesso, senza conoscerlo, ho tanto lavorato a questo disegno. La lezione che davo, giustificava la fatica. Voi mi domanderete forse: Perch\u00e9 non ci sono in questo libro altri disegni altrettanto grandiosi come quello dei baobab? La risposta \u00e8 molto semplice: Ho cercato di farne uno, ma non ci sono riuscito. Quando ho disegnato i baobab ero animato dal sentimento dell'urgenza.<\/span><\/span>
\n <\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"c4b0bb5c-b8e6-448a-8017-347fb8ca752e"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b3e5c319d27.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":456,"height":566}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"3d2355e0-6348-4a76-b2aa-5938ba8563f6"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"80f1e8a4-2f6a-4ba3-86c5-eedcfda234b6","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo V"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo VI<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"d4ef014b-a52c-4c2f-8e2c-6a6c0fbf8672"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Oh, piccolo principe, ho capito a poco a poco la tua piccola vita malinconica. Per molto tempo tu non avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei tramonti. Ho appreso questo nuovo particolare il quarto giorno, al mattino, quando mi hai detto: \u00abMi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto...\u00bb
\n\u00abMa bisogna aspettare...\u00bb
\n\u00abAspettare che?\u00bb
\n\u00abChe il sole tramonti...\u00bb
\nDa prima hai avuto un'aria molto sorpresa, e poi hai riso di te stesso e mi hai detto:
\n\u00abMi credo sempre a casa mia!...\u00bb
\nInfatti. Quando agli Stati Uniti \u00e8 mezzogiorno tutto il mondo sa che il sole tramonta sulla Francia. Basterebbe poter andare in Francia in un minuto per assistere al tramonto. Sfortunatamente la Francia \u00e8 troppo lontana. Ma sul tuo piccolo pianeta ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo. E guardavi il crepuscolo tutte le volte che lo volevi... \u00abUn giorno ho visto il sole tramontare quarantatre volte!\u00bb
\nE pi\u00f9 tardi hai soggiunto:
\n\u00abSai... quando si \u00e8 molto tristi si amano i tramonti...\u00bb
\n\u00abIl giorno delle quarantatre volte eri tanto triste?\u00bb Ma il piccolo principe non rispose.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"59b77f95-ba44-4000-8816-ed9ffb48f1f5"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"da2092f6-63b1-4ab1-a104-f9655d85885c","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo VI"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo VII<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"32a757a3-8a6e-45bd-a39c-7894765bafb6"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Al quinto giorno, sempre grazie alla pecora, mi fu svelato questo segreto della vita del piccolo principe. Mi domand\u00f2 bruscamente, senza preamboli, come il frutto di un problema meditato a lungo in silenzio:
\n\u00abUna pecora se mangia gli arbusti, mangia anche i fiori?\u00bb
\n\u00abUna pecora mangia tutto quello che trova\u00bb.
\n\u00abAnche i fiori che hanno le spine?\u00bb
\n\u00abS\u00ec. Anche i fiori che hanno le spine\u00bb.
\n\u00abMa allora le spine a che cosa servono?\u00bb
\nNon lo sapevo. Ero in quel momento occupatissimo a cercare di svitare un bullone troppo stretto del mio motore. Ero preoccupato perch\u00e9 la mia panne cominciava ad apparirmi molto grave e l'acqua da bere che si consumava mi faceva temere il peggio.
\n\u00abLe spine a che cosa servono?\u00bb
\nIl piccolo principe non rinunciava mai a una domanda che aveva fatta. Ero irritato per il mio bullone e risposi a casaccio:
\n\u00abLe spine non servono a niente, \u00e8 pura cattiveria da parte dei fiori\u00bb.
\n\u00abOh!\u00bb
\nMa dopo un silenzio mi gett\u00f2 in viso con una specie di rancore:
\n\u00abNon ti credo! I fiori sono deboli. Sono ingenui. Si rassicurano come possono. Si credono terribili con le loro spine...\u00bb
\nNon risposi. In quel momento mi dicevo:
\n\u00abSe questo bullone resiste ancora, lo far\u00f2 saltare con un colpo di martello\u00bb. Il piccolo principe disturb\u00f2 di nuovo le mie riflessioni.
\n\u00abE tu credi, tu, che i fiori...\u00bb
\n\u00abMa no! Ma no! Non credo niente! Ho risposto una cosa qualsiasi. Mi occupo di cose serie, io!\u00bb
\nMi guard\u00f2 stupefatto.
\n\u00abDi cose serie!\u00bb
\nMi vedeva col martello in mano, le dita nere di sugna, chinato su un oggetto che gli sembrava molto brutto.
\n\u00abParli come i grandi!\u00bb
\nNe ebbi un po' di vergogna. Ma, senza piet\u00e0, aggiunse:
\n\u00abTu confondi tutto... tu mescoli tutto!\u00bb
\nEra veramente irritato. Scuoteva al vento i suoi capelli dorati.
\n\u00abIo conosco un pianeta su cui c'\u00e8 un signor Chermisi. Non ha mai respirato un fiore. Non ha mai guardato una stella. Non ha mai voluto bene a nessuno. Non fa altro che addizioni. E tutto il giorno ripete come te: \"Io sono un uomo serio!
\nIo sono un uomo serio! \" e si gonfia di orgoglio. Ma non \u00e8 un uomo, \u00e8 un fungo!\u00bb
\n\u00abChe cosa?\u00bb
\n\u00abUn fungo!\u00bb
\nIl piccolo principe adesso era bianco di collera.
\n\u00abDa migliaia di anni i fiori fabbricano le spine. Da migliaia di anni le pecore mangiano tuttavia i fiori.
\n\u00abE non \u00e8 una cosa seria cercare di capire perch\u00e9 i fiori si danno tanto da fare per fabbricarsi delle spine che non servono a niente? Non \u00e8 importante la guerra fra le pecore e i fiori? Non \u00e8 pi\u00f9 serio e pi\u00f9 importante delle addizioni di un grosso signore rosso? E se io conosco un fiore unico al mondo, che non esiste
\nda nessuna parte, altro che nel mio pianeta, e che una piccola pecora pu\u00f2 distruggere di colpo, cos\u00ec un mattino, senza rendersi conto di quello che fa, non \u00e8 importante questo!\u00bb
\nArrossi, poi riprese:
\n\u00abSe qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando Io guarda.
\n\u00abE lui si dice: \"Il mio fiore \u00e8 l\u00e0 in qualche luogo.\u00bb
\n\u00abMa se la pecora mangia il fiore, \u00e8 come se per lui tutto a un tratto, tutte le stelle si spegnessero! E non \u00e8 importante questo!\u00bb
\nNon pot\u00e9 proseguire. Scoppi\u00f2 bruscamente in singhiozzi. Era caduta la notte. Avevo abbandonato i miei utensili. Me ne infischiavo del mio martello, del mio bullone, della sete e della morte. Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c'era un piccolo principe da consolare! Lo presi in braccio. Lo cullai. Gli dicevo: \u00abIl fiore che tu ami non \u00e8 in pericolo... Disegner\u00f2 una museruola per la tua pecora... e una corazza per il tuo fiore... Io...\u00bb.
\nNon sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo come toccarlo, come raggiungerlo... Il paese delle lacrime \u00e8 cos\u00ec misterioso.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"dd0ca0c0-7049-42b3-816d-c7acf0a53ee9"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"7b91f085-d99b-42bc-93e8-062ed2e0b94f","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo VII"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo VIII<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"95bcda2d-b243-4470-8037-31e2bde00223"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Imparai ben presto a conoscere meglio questo fiore. C'erano sempre stati sul pianeta del piccolo principe dei fiori molto semplici, ornati di una sola raggiera di petali, che non tenevano posto e non disturbavano nessuno. Apparivano un mattino nell'erba e si spegnevano la sera. Ma questo era spuntato un giorno, da un seme venuto chiss\u00e0 da dove, e il piccolo principe aveva sorvegliato da vicino questo ramoscello che non assomigliava a nessun altro ramoscello. Poteva essere una nuova specie di baobab. Ma l'arbusto cess\u00f2 presto di crescere e cominci\u00f2 a preparare un fiore. Il piccolo principe, che assisteva alla formazione di un bocciolo enorme, sentiva che ne sarebbe uscita un'apparizione miracolosa, ma il fiore non smetteva pi\u00f9 di prepararsi ad essere bello, al riparo della sua camera verde. Sceglieva con cura i suoi colori, si vestiva lentamente, aggiustava i suoi petali ad uno ad uno. Non voleva uscire sgualcito come un papavero. Non voleva apparire che nel pieno splendore della sua bellezza. Eh, s\u00ec, c'era una gran civetteria in tutto questo! La sua misteriosa toeletta era durata giorni e giorni. E poi, ecco che un mattino, proprio all'ora del levar del sole, si era mostrato.
\nE lui, che aveva lavorato con tanta precisione, disse sbadigliando:
\n\u00abAh! mi sveglio ora. Ti chiedo scusa... sono ancora tutto spettinato...\u00bb
\nIl piccolo principe allora non pot\u00e9 frenare la sua ammirazione:
\n\u00abCome sei bello!\u00bb<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"c576a967-5d7f-4a69-9e9b-d089105386da"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b65f5900b21.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":243,"height":239}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"6f85bb98-d3fe-4555-bcb1-a33db31bb69d"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abVero\u00bb, rispose dolcemente il fiore, \u00abe sono nato insieme al sole...\u00bb
\nIl piccolo principe indovin\u00f2 che non era molto modesto, ma era cos\u00ec commovente!
\n\u00abCredo che sia l'ora del caff\u00e8 e latte\u00bb, aveva soggiunto, \u00abvorresti pensare a me...\u00bb
\nE il piccolo principe, tutto confuso, and\u00f2 a cercare un innaffiatoio di acqua fresca e serv\u00ec al fiore la sua colazione.<\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"d1361689-cbbf-4770-9562-f0de5a1e67ba"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b66268c8d38.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":213,"height":236}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"e23a4821-d067-45a2-a0f5-f2befe7ce3f4"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Cos\u00ec l'aveva ben presto tormentato con la sua vanit\u00e0 un poco ombrosa. Per esempio, un giorno, parlando delle sue quattro spine, gli aveva detto:
\n\u00abPossono venire le tigri, con i loro artigli!\u00bb<\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"b1bfaefe-a655-4747-88cf-d133878e4e53"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b6629e3c5d8.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":678,"height":354}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"010915db-0108-4002-adf0-4718ec2dbee4"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abNon ci sono tigri sul mio pianeta\u00bb, aveva obiettato il piccolo principe, \u00abe poi le tigri non mangiano l'erba\u00bb.
\n\u00abIo non sono un'erba\u00bb, aveva dolcemente risposto il fiore.
\n\u00abScusami...\u00bb
\n\u00abNon ho paura delle tigri, ma ho orrore delle correnti d'aria... Non avresti per caso un aravento?\u00bb
\n\u00abOrrore delle correnti d'aria?
\n\u00ab\u00c8 un po' grave per una pianta\u00bb, aveva osservato il piccolo principe. \u00ab\u00c8 molto complicato questo fiore...\u00bb
\n\u00abAlla sera mi metterai al riparo sotto a una campana di vetro. Fa molto freddo qui da te... Non \u00e8 una sistemazione che mi soddisfi. Da dove vengo io...\u00bb
\nMa si era interrotto. Era venuto sotto forma di seme. Non poteva conoscere nulla degli altri mondi. Umiliato di essersi lasciato sorprendere a dire una bugia cos\u00ec ingenua, aveva
\ntossito due o tre volte, per mettere il piccolo principe dalla parte del torto...
\n\u00abE questo paravento?...\u00bb
\n\u00abAndavo a cercarlo, ma tu mi parlavi!\u00bb
\nAllora aveva forzato la sua tosse per fargli venire dei rimorsi. Cos\u00ec il piccolo principe, nonostante tutta la buona volont\u00e0 del suo amore, aveva cominciato a dubitare di lui. Aveva preso sul serio delle parole senza importanza che l'avevano reso infelice.
\n\u00abAvrei dovuto non ascoltarlo\u00bb, mi confid\u00f2 un giorno, \u00abnon bisogna mai ascoltare i fiori. Basta guardarli e respirarli. Il mio, profumava il mio pianeta, ma non sapevo rallegrarmene. Quella storia degli artigli, che mi aveva tanto raggelato, avrebbe dovuto intenerirmi\u00bb.
\nE mi confid\u00f2 ancora:
\n\u00abNon ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie. I fiori sono cos\u00ec contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare\u00bb.<\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"1e3d6aba-28d4-4633-a78f-0613a1c94fea"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b66367cb018.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":637,"height":351}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"dcb9ec5f-9682-4621-b5c2-49ca0dd9d32a"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"f3bcaa4e-5df5-4343-95b5-f3dde2fae3d9","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo VIII"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo IX<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"37e3eb3a-c3f4-4176-ba2c-97b2b3e52247"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Io credo che egli approfitt\u00f2, per venirsene via, di una migrazione di uccelli selvatici. Il mattino della partenza mise bene in ordine il suo pianeta. Spazz\u00f2 accuratamente il camino dei suoi vulcani in attivit\u00e0. Possedeva due vulcani in attivit\u00e0. Ed era molto comodo per far scaldare la colazione del mattino. E possedeva anche un vulcano spento. Ma, come lui diceva, \u00abnon si sa mai\u00bb e cos\u00ec spazz\u00f2 anche il camino del vulcano spento. Se i camini sono ben puliti, bruciano piano piano, regolarmente, senza eruzioni. Le eruzioni vulcaniche sono come gli scoppi nei caminetti. \u00c8 evidente che sulla nostra terra noi siamo troppo piccoli per poter spazzare il camino dei nostri vulcani ed \u00e8 per questo che ci danno tanti guai.
\nIl piccolo principe strapp\u00f2 anche con una certa malinconia gli ultimi germogli dei baobab. Credeva di non ritornare pi\u00f9. Ma tutti quei lavori consueti gli sembravano, quel mattino, estremamente dolci. E quando innaffi\u00f2 per l'ultima volta il suo fiore, e si prepar\u00f2 a metterlo al riparo sotto la campana di vetro, scopri che aveva una gran voglia di piangere.
\n\u00abAddio\u00bb, disse al fiore. Ma il fiore non rispose.
\n\u00abSpazz\u00f2 con cura il camino dei suoi vulcani in attivit\u00e0\u00bb.
\n\u00abAddio\u00bb, ripet\u00e9.
\nIl fiore tossi. Ma non era perch\u00e9 fosse raffreddato.
\n\u00abSono stato uno sciocco\u00bb, disse finalmente, \u00abscusami, e cerca di essere felice\u00bb.
\nFu sorpreso dalla mancanza di rimproveri. Ne rimase sconcertato, con la campana di vetro per aria. Non capiva quella calma dolcezza.
\n\u00abMa s\u00ec, ti voglio bene\u00bb, disse il fiore, \u00abe tu non l'hai saputo per colpa mia. Questo non ha importanza, ma sei stato sciocco quanto me. Cerca di essere felice. Lascia questa campana di vetro, non la voglio pi\u00f9\u00bb.
\n\u00abMa il vento...\u00bb
\n\u00abNon sono cos\u00ec raffreddato. L'aria fresca della notte mi far\u00e0 bene. Sono un fiore\u00bb. \u00abMa le bestie...\u00bb
\n\u00abDevo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano cos\u00ec belle. Se no chi verr\u00e0 a farmi visita? Tu sarai lontano e delle grosse bestie non ho paura. Ho i miei artigli\u00bb.
\nE mostrava ingenuamente le sue quattro spine. Poi continu\u00f2:
\n\u00abNon indugiare cos\u00ec, \u00e8 irritante. Hai deciso di partire e allora vattene\u00bb.
\nPerch\u00e9 non voleva che io lo vedessi piangere. Era un fiore cos\u00ec orgoglioso...<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"827c9c07-346c-4ebb-a47f-69c161f1c5f5"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"f6be8ddc-28f9-44da-815e-c9f74798f41d","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo IX"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo X<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"20e77ed0-3cff-408c-b66a-0d6f573708da"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il piccolo principe si trovava nella regione degli asteroidi 325, 326, 327, 328, 329 e 330. Cominci\u00f2 a visitarli per cercare un'occupazione e per istruirsi.
\nIl primo asteroide era abitato da un re. Il re, vestito di porpora e d'ermellino, sedeva su un trono molto semplice e nello stesso tempo maestoso.
\n\u00abAh! ecco un suddito\u00bb, esclam\u00f2 il re appena vide il piccolo principe.
\nE il piccolo principe si domand\u00f2:
\n\u00abCome pu\u00f2 riconoscermi se non mi ha mai visto?\u00bb
\nNon sapeva che per i re il mondo \u00e8 molto semplificato. Tutti gli uomini sono dei sudditi.
\n\u00abAvvicinati che ti veda meglio\u00bb, gli disse il re che era molto fiero di essere finalmente re per qualcuno.
\nIl piccolo principe cerc\u00f2 con gli occhi dove potersi sedere, ma il pianeta era tutto occupato dal magnifico manto di ermellino. Dovette rimanere in piedi, ma era tanto stanco che sbadigli\u00f2.
\n\u00ab\u00c8 contro all'etichetta sbadigliare alla presenza di un re\u00bb, gli disse il monarca, \u00abte lo proibisco\u00bb.
\n\u00abNon posso farne a meno\u00bb, rispose tutto confuso il piccolo principe. \u00abHo fatto un lungo viaggio e non ho dormito...\u00bb
\n\u00abAllora\u00bb, gli disse il re, \u00abti ordino di sbadigliare. Sono anni che non vedo qualcuno che sbadiglia, e gli sbadigli sono una curiosit\u00e0 per me. Avanti! Sbadiglia ancora. \u00c8 un ordine\u00bb.
\n\u00abMi avete intimidito... non posso pi\u00f9\u00bb, disse il piccolo principe arrossendo.
\n\u00abHum! hum!\u00bb rispose il re. \u00abAllora io... io ti ordino di sbadigliare un po' e un po'...\u00bb
\nBorbott\u00f2 qualche cosa e sembr\u00f2 seccato. Perch\u00e9 il re teneva assolutamente a che la sua autorit\u00e0 fosse rispettata. Non tollerava la disubbidienza. Era un monarca assoluto. Ma siccome era molto buono, dava degli ordini ragionevoli.
\n\u00abSe ordinassi\u00bb, diceva abitualmente, \u00abse ordinassi a un generale di trasformarsi in un uccello marino, e se il generale non ubbidisse, non sarebbe colpa del generale. Sarebbe colpa mia\u00bb.
\n\u00abPosso sedermi?\u00bb s'inform\u00f2 timidamente il piccolo principe.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"e83619f7-7938-4947-aece-4a041fb200d3"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b6726581cf6.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":299,"height":342}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"0d32060e-f70e-4fc9-a9dd-b83154d196f6"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abTi ordino di sederti\u00bb, gli rispose il re che ritir\u00f2 maestosamente una falda del suo mantello di ermellino.
\nIl piccolo principe era molto stupito. Il pianeta era piccolissimo e allora su che cosa il re poteva regnare?
\n\u00abSire\u00bb, gli disse, \u00abscusatemi se vi interrogo...\u00bb
\n\u00abTi ordino di interrogarmi\u00bb, si affrett\u00f2 a rispondere il re.
\n\u00abSire, su che cosa regnate?\u00bb
\n\u00abSu tutto\u00bb, rispose il re con grande semplicit\u00e0.
\n\u00abSu tutto?\u00bb
\nIl re con un gesto discreto indic\u00f2 il suo pianeta, gli altri pianeti, e le stelle.
\n\u00abSu tutto questo?\u00bb domand\u00f2 il piccolo principe.
\n\u00abSu tutto questo...\u00bb rispose il re.
\nPerch\u00e9 non era solamente un monarca assoluto, ma era un monarca universale.
\n\u00abE le stelle vi ubbidiscono?\u00bb
\n\u00abCertamente\u00bb, gli disse il re. \u00abMi ubbidiscono immediatamente. Non tollero l'indisciplina\u00bb.
\nUn tale potere meravigli\u00f2 il piccolo principe. Se l'avesse avuto lui, avrebbe potuto assistere non a quarantatre, ma a settantadue, o anche a cento, a duecento tramonti nella stessa giornata, senza dover spostare mai la sua sedia! E sentendosi un po' triste al pensiero del suo piccolo pianeta abbandonato, si azzard\u00f2 a sollecitare una grazia dal re:
\n\u00abVorrei tanto vedere un tramonto... Fatemi questo piacere... Ordinate al sole di tramontare...\u00bb
\n\u00abSe ordinassi a un generale di volare da un fiore all'altro come una farfalla, o di scrivere una tragedia, o di trasformarsi in un uccello marino; e se il generale non eseguisse l'ordine ricevuto, chi avrebbe torto, lui o io?\u00bb
\n\u00abL'avreste voi\u00bb, disse con fermezza il piccolo principe.
\n\u00abEsatto. Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno pu\u00f2 dare\u00bb, continu\u00f2 il re. \u00abL'autorit\u00e0 riposa, prima di tutto, sulla ragione. Se tu ordini al tuo popolo di andare a gettarsi in mare, far\u00e0 la rivoluzione. Ho il diritto di esigere l'ubbidienza perch\u00e9 i miei ordini sono ragionevoli\u00bb.
\n\u00abE allora il mio tramonto?\u00bb ricord\u00f2 il piccolo principe che non si dimenticava mai di una domanda una volta che l'aveva fatta.
\n\u00abL'avrai il tuo tramonto, lo esiger\u00f2, ma, nella mia sapienza di governo, aspetter\u00f2 che le condizioni siano favorevoli\u00bb.
\n\u00abE quando saranno?\u00bb s'inform\u00f2 il piccolo principe.
\n\u00abHem! hem!\u00bb gli rispose il re che intanto consultava un grosso calendario, \u00abhem! hem! sar\u00e0 verso, verso, sar\u00e0 questa sera verso le sette e quaranta! E vedrai come sar\u00f2 ubbidito a puntino\u00bb.
\nIl piccolo principe sbadigli\u00f2. Rimpiangeva il suo tramonto mancato. E poi incominciava ad annoiarsi.
\n\u00abNon ho pi\u00f9 niente da fare qui\u00bb, disse al re. \u00abMe ne vado\u00bb.
\n\u00abNon partire\u00bb, rispose il re che era tanto fiero di avere un suddito, \u00abnon partire, ti far\u00f2 ministro!\u00bb
\n\u00abMinistro di che?\u00bb
\n\u00abDi... della giustizia!\u00bb
\n\u00abMa se non c'\u00e8 nessuno da giudicare?\u00bb
\n\u00abNon si sa mai\u00bb, gli disse il re. \u00abNon ho ancora fatto il giro del mio regno. Sono molto vecchio, non c'\u00e8 posto per una carrozza e mi stanco a camminare\u00bb.
\n\u00abOh! ma ho gi\u00e0 visto io\u00bb, disse il piccolo principe sporgendosi per dare ancora un'occhiata sull'altra parte del pianeta.
\n\u00abNeppure laggi\u00f9 c'\u00e8 qualcuno\u00bb.
\n\u00abGiudicherai te stesso\u00bb, gli rispose il re. \u00ab\u00c8 la cosa pi\u00f9 difficile. \u00c8 molto pi\u00f9 difficile giudicare se stessi che gli altri. Se riesci a giudicarti bene \u00e8 segno che sei veramente un saggio\u00bb.
\n\u00abIo\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abio posso giudicarmi ovunque. Non ho bisogno di abitare qui\u00bb.
\n\u00abHem! hem!\u00bb disse il re. \u00abCredo che da qualche parte sul mio
\npianeta ci sia un vecchio topo. Lo sento durante la notte. Potrai giudicare questo vecchio topo. Lo condannerai a morte di tanto in tanto. Cos\u00ec la sua vita dipender\u00e0 dalla tua giustizia. Ma lo grazierai ogni volta per economizzarlo. Non ce n'\u00e8 che uno\u00bb.
\n\u00abNon mi piace condannare a morte\u00bb, rispose il piccolo principe, \u00abpreferisco andarmene\u00bb.
\n\u00abNo\u00bb, disse il re.
\nMa il piccolo principe che aveva finiti i suoi preparativi di partenza, non voleva dare un dolore al vecchio monarca:
\n\u00abSe Vostra Maest\u00e0 desidera essere ubbidito puntualmente, pu\u00f2 darmi un ordine ragionevole. Potrebbe ordinarmi, per esempio, di partire prima che sia passato un minuto. Mi pare che le condizioni siano favorevoli...\u00bb
\nE siccome il re non rispondeva, il piccolo principe esit\u00f2 un momento e poi con un sospiro se ne part\u00ec.
\n\u00abTi nomino mio ambasciatore\u00bb, si affrett\u00f2 a gridargli appresso il re.
\nAveva un'aria di grande autorit\u00e0.
\nSono ben strani i grandi, si disse il piccolo principe durante il viaggio.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"2b13bf0b-c1fe-4cda-8961-94857d3eafdd"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"19f4d1c2-a3da-4cb1-82a1-ee65b9dfdab2","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo X"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XI<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"7c9ef81a-96e0-43ed-a483-a9f6d004256a"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il secondo pianeta era abitato da un vanitoso.
\n\u00abAh! ah! ecco la visita di un ammiratore\u00bb, grid\u00f2 da lontano il vanitoso appena scorse il piccolo principe.
\nPer i vanitosi tutti gli altri uomini sono degli ammiratori.
\n\u00abBuon giorno\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abche buffo cappello avete!\u00bb
\n\u00ab\u00c8 per salutare\u00bb, gli rispose il vanitoso. \u00ab\u00c8 per salutare quando mi acclamano, ma sfortunatamente non passa mai nessuno da queste parti\u00bb.
\n\u00abAh s\u00ec?\u00bb disse il piccolo principe che non capiva.
\n\u00abBatti le mani l'una contro l'altra\u00bb, consigli\u00f2 perci\u00f2 il vanitoso. Il piccolo principe batt\u00e9 le mani l'una contro l'altra e il vanitoso salut\u00f2 con modestia sollevando il cappello.
\n\u00ab\u00c8 pi\u00f9 divertente che la visita al re\u00bb, si disse il piccolo principe, e ricominci\u00f2 a battere le mani l'una contro l'altra. Il vanitoso ricominci\u00f2 a salutare sollevando il cappello.
\nDopo cinque minuti di questo esercizio il piccolo principe si stanc\u00f2 della monotonia del gioco: \u00abE che cosa bisogna fare\u00bb, domand\u00f2, \u00abperch\u00e9 il cappello caschi?\u00bb<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"c3922d9b-1037-4c28-a8e6-25a050c4f036"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b67335461af.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":229,"height":259}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"d6e7549d-cd34-4b5f-9acc-2741158dcf6d"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Ma il vanitoso non l'intese. I vanitosi non sentono altro che le lodi.
\n\u00abMi ammiri molto, veramente?\u00bb domand\u00f2 al piccolo principe.
\n\u00abChe cosa vuol dire ammirare?\u00bb
\n\u00abAmmirare vuol dire riconoscere che io sono l'uomo pi\u00f9 bello, pi\u00f9 elegante, pi\u00f9 ricco e pi\u00f9 intelligente di tutto il pianeta\u00bb.
\n\u00abMa tu sei solo sul tuo pianeta!\u00bb
\n\u00abFammi questo piacere. Ammirami lo stesso!\u00bb
\n\u00abTi ammiro\u00bb, disse il piccolo principe, alzando un poco le spalle, \u00abma tu che te ne fai?\u00bb
\nE il piccolo principe se ne and\u00f2.
\nDecisamente i grandi sono ben bizzarri, diceva con semplicit\u00e0 a se stesso, durante il suo viaggio.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"281c111a-e2ac-419a-9aac-bd3ae4dc7d08"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"e7304d5a-0486-4cb7-8947-f6120e25c163","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XI"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XII<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"4c59b527-cb31-426e-a76f-31b8b067e31a"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il pianeta appresso era abitato da un ubriacone. Questa visita fu molto breve, ma immerse il piccolo principe in una grande malinconia.
\n\u00abChe cosa fai?\u00bb chiese all'ubriacone che stava in silenzio davanti a una collezione di bottiglie vuote e a una collezione di bottiglie piene.
\n\u00abBevo\u00bb, rispose, in tono lugubre, l'ubriacone.
\n\u00abPerch\u00e9 bevi?\u00bb domand\u00f2 il piccolo principe.
\n\u00abPer dimenticare\u00bb, rispose l'ubriacone.
\n\u00abPer dimenticare che cosa?\u00bb s'inform\u00f2 il piccolo principe che cominciava gi\u00e0 a compiangerlo.
\n\u00abPer dimenticare che ho vergogna\u00bb, confess\u00f2 l'ubriacone abbassando la testa.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"2215b812-f930-4826-a50c-ebf585db6e51"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b673bb644d4.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":304,"height":256}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"c194332c-f321-4a61-a4b1-74accc98ab0d"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abVergogna di che?\u00bb <\/span><\/span>insistette il piccolo principe che desiderava soccorrerlo.
\n\u00abVergogna di bere!\u00bb <\/span><\/span>e l'ubriacone si chiuse in un silenzio definitivo.<\/span><\/p>\n\n
Il piccolo principe se ne and\u00f2 perplesso.
\nI grandi, decisamente, sono molto, molto bizzarri, si disse durante il viaggio.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"28723045-a2cf-483e-8695-9b89233fc48a"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"2642f486-746f-4854-889c-1e0a7f544645","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XII"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XIII<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"9e78a357-9daa-412e-8f19-707437a82138"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il quarto pianeta era abitato da un uomo d'affari. Questo uomo era cos\u00ec occupato che non alz\u00f2 neppure la testa all'arrivo del piccolo principe.
\n\u00abBuon giorno\u00bb, gli disse questi. \u00abLa vostra sigaretta \u00e8 spenta\u00bb.
\n\u00abTre pi\u00f9 due fa cinque. Cinque pi\u00f9 sette: dodici. Dodici pi\u00f9 tre: quindici. Buon giorno. Quindici pi\u00f9 sette fa ventidue. Ventidue pi\u00f9 sei: ventotto. Non ho tempo per riaccenderla. Ventisei pi\u00f9 cinque trentuno. Ouf! Dunque fa cinquecento e un milione seicento ventiduemila settecento trentuno\u00bb.
\n\u00abCinquecento milioni di che?\u00bb
\n\u00abHem! Sei sempre li? Cinquecento e un milione di... non lo so pi\u00f9. Ho talmente da fare! Sono un uomo serio, io, non mi diverto con delle frottole! Due pi\u00f9 cinque: sette...\u00bb
\n\u00abCinquecento e un milione di che?\u00bb ripet\u00e9 il piccolo principe che mai aveva rinunciato a una domanda una volta che l'aveva espressa.
\nL'uomo d'affari alz\u00f2 la testa:
\n\u00abDa cinquantaquattro anni che abito in questo pianeta non sono stato disturbato che tre volte. La prima volta \u00e8 stato ventidue anni fa, da una melolonta che era caduta chiss\u00e0 da dove. Faceva un rumore spaventoso e ho fatto quattro errori in una addizione. La seconda volta \u00e8 stato undici anni fa per una crisi di reumatismi. Non mi muovo mai, non ho il tempo di girandolare. Sono un uomo serio, io. La terza volta... eccolo! Dicevo dunque cinquecento e un milione\u00bb. \u00abMilioni di che?\u00bb
\nL'uomo d'affari capii che non c'era speranza di pace.
\n\u00abMilioni di quelle piccole cose che si vedono qualche volta nel cielo\u00bb. \u00abDi mosche?\u00bb
\n\u00abMa no, di piccole cose che brillano\u00bb. \u00abDi api?\u00bb
\n\u00abMa no. Di quelle piccole cose dorate che fanno fantasticare i poltroni. Ma sono un uomo serio, io! Non ho il tempo di fantasticare\u00bb.
\n\u00abAh! di stelle?\u00bb
\n\u00abEccoci. Di stelle\u00bb.
\n\u00abE che ne fai di cinquecento milioni di stelle?\u00bb
\n\u00abCinquecento e un milione seicento ventiduemila settecento trentuno. Sono un uomo serio io, sono un uomo preciso\u00bb.
\n\u00abE che te ne fai di queste stelle?\u00bb
\n\u00abChe cosa me ne faccio?\u00bb
\n\u00abS\u00ec\u00bb
\n\u00abNiente. Le possiedo\u00bb.
\n\u00abTu possiedi le stelle?\u00bb
\n\u00abS\u00ec\u00bb<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"30a22b94-5a8d-4fef-97c5-970ea25898fd"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b67511304ed.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":433,"height":319}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"a70acdb9-e485-4b3a-adaa-5d9cc0fe89f7"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abMa ho gi\u00e0 veduto un re che...\u00bb
\n\u00abI re non possiedono. Ci regnano sopra. \u00c8 molto diverso\u00bb.
\n\u00abE a che ti serve possedere le stelle?\u00bb
\n\u00abMi serve ad essere ricco\u00bb.
\n\u00abE a che ti serve essere ricco?\u00bb
\n\u00abA comperare delle altre stelle, se qualcuno ne trova\u00bb.
\nQuesto qui, si disse il piccolo principe, ragiona un po' come il mio ubriacone. Ma pure domand\u00f2 ancora: \u00abCome si pu\u00f2 possedere le stelle?\u00bb
\n\u00abDi chi sono?\u00bb rispose facendo stridere i denti l'uomo d'affari.
\n\u00abNon lo so, di nessuno\u00bb.
\n\u00abAllora sono mie che vi ho pensato per il primo\u00bb.
\n\u00abE questo basta?\u00bb
\n\u00abCerto. Quando trovi un diamante che non \u00e8 di nessuno, \u00e8 tuo. Quando trovi un'isola che non \u00e8 di nessuno, \u00e8 tua. Quando tu hai un'idea per primo, la fai brevettare, ed \u00e8 tua. E io possiedo le stelle, perch\u00e9 mai nessuno prima di me si \u00e8 sognato di possederle\u00bb.
\n\u00abQuesto \u00e8 vero\u00bb, disse il piccolo principe. \u00abChe te ne fai?\u00bb
\n\u00abLe amministro. Le conto e le riconto\u00bb, disse l'uomo d'affari.
\n\u00ab\u00c8 una cosa difficile, ma io sono un uomo serio!\u00bb
\nIl piccolo principe non era ancora soddisfatto.
\n\u00abIo, se possiedo un fazzoletto di seta, posso metterlo intorno al collo e portarmelo via. Se possiedo un fiore, posso cogliere il mio fiore e portarlo con me. Ma tu non puoi cogliere le stelle\u00bb.
\n\u00abNo, ma posso depositarle alla banca\u00bb.
\n\u00abChe cosa vuol dire?\u00bb
\n\u00abVuol dire che scrivo su un pezzetto di carta il numero delle mie stelle e poi chiudo a chiave questo pezzetto di carta in un
\ncassetto\u00bb.
\n\u00abTutto qui?\u00bb
\n\u00ab\u00c8 sufficiente\u00bb.
\n\u00c8 divertente, pens\u00f2 il piccolo principe, e abbastanza poetico. Ma non \u00e8 molto serio.
\nIl piccolo principe aveva sulle cose serie delle idee molto diverse da quelle dei grandi.
\n\u00abIo\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abpossiedo un fiore che innaffio tutti i giorni. Possiedo tre vulcani dei quali spazzo il camino tutte le settimane. Perch\u00e9 spazzo il camino anche di quello spento. Non si sa mai. \u00c8 utile ai miei vulcani, ed \u00e8 utile al mio fiore che io li possegga. Ma tu non sei utile alle stelle...\u00bb
\nL'uomo d'affari apri la bocca ma non trov\u00f2 niente da rispondere e il piccolo principe se ne and\u00f2.
\nDecisamente i grandi sono proprio straordinari, si disse semplicemente durante il viaggio.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"da38b105-c9d6-4862-b2c3-9ee43132603c"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"0468b00e-3882-450e-afd0-e4f2bb34eb5f","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XIII"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XIV<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"fd496d9b-e5c2-4a7e-b2af-713ef8b2e723"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il quinto pianeta era molto strano. Vi era appena il posto per sistemare un lampione e l'uomo che l'accendeva. Il piccolo principe non riusciva a spiegarsi a che potessero servire, spersi nel cielo, su di un pianeta senza case, senza abitanti, un lampione e il lampionaio.
\nEppure si disse:
\n\u00abForse quest'uomo \u00e8 veramente assurdo. Per\u00f2 \u00e8 meno assurdo del re, del vanitoso, dell'uomo d'affari e dell'ubriacone. Almeno il suo lavoro ha un senso. Quando accende il suo lampione, \u00e8 come se facesse nascere una stella in pi\u00f9, o un fiore. Quando lo spegne addormenta il fiore o la stella. \u00c8 una bellissima occupazione, ed \u00e8 veramente utile, perch\u00e9 \u00e8 bella\u00bb.
\nSalendo sul pianeta salut\u00f2 rispettosamente l'uomo:
\n\u00abBuon giorno. Perch\u00e9 spegni il tuo lampione?\u00bb
\n\u00ab\u00c8 la consegna\u00bb, rispose il lampionaio. \u00abBuon giorno\u00bb.
\n\u00abChe cos'\u00e8 la consegna?\u00bb
\n\u00ab\u00c8 di spegnere il mio lampione. Buona sera\u00bb. E lo riaccese.
\n\u00abE adesso perch\u00e9 lo riaccendi?\u00bb
\n\u00ab\u00c8 la consegna\u00bb.
\n\u00abNon capisco\u00bb, disse il piccolo principe.
\n\u00abNon c'\u00e8 nulla da capire\u00bb, disse l'uomo, \u00abla consegna \u00e8 la consegna. Buon giorno\u00bb. E spense il lampione.
\nPoi si asciug\u00f2 la fronte con un fazzoletto a quadri rossi.
\n\u00abFaccio un mestiere terribile. Una volta era ragionevole. Accendevo al mattino e spegnevo alla sera, e avevo il resto del
\ngiorno per riposarmi e il resto della notte per dormire...\u00bb
\n\u00abE dopo di allora \u00e8 cambiata la consegna?\u00bb
\n\u00abLa consegna non \u00e8 cambiata\u00bb, disse il lampionaio, \u00ab\u00e8 proprio questo il dramma. Il pianeta di anno in anno ha girato sempre pi\u00f9 in fretta e la consegna non \u00e8 stata cambiata!\u00bb
\n\u00abEbbene?\u00bb disse il piccolo principe.
\n\u00abEbbene, ora che fa un giro al minuto, non ho pi\u00f9 un secondo di riposo. Accendo e spengo una volta al minuto!\u00bb
\n\u00ab\u00c8 divertente! I giorni da te durano un minuto!\u00bb
\n\u00abNon \u00e8 per nulla divertente\u00bb, disse l'uomo. \u00abLo sai che stiamo parlando da un mese?\u00bb
\n\u00abDa un mese?\u00bb
\n\u00abS\u00ec. Trenta minuti: trenta giorni! Buona sera\u00bb. E riaccese il suo lampione.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"80503c65-6e01-4130-9e38-e0eec8550971"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b6764743374.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":492,"height":445}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"11c43a65-3a3d-415e-8c70-ca5638efbe18"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il piccolo principe lo guard\u00f2 e senti improvvisamente di amare questo uomo che era cos\u00ec fedele alla sua consegna. Si ricord\u00f2 dei tramonti che lui stesso una volta andava a cercare, spostando la sua sedia. E volle aiutare il suo amico:
\n\u00abSai... conosco un modo per riposarti quando vorrai...\u00bb
\n\u00abLo vorrei sempre\u00bb, disse l'uomo.
\nPerch\u00e9 si pu\u00f2 essere nello stesso tempo fedeli e pigri. E il piccolo principe continu\u00f2:
\n\u00abIl tuo pianeta \u00e8 cos\u00ec piccolo che in tre passi ne puoi fare il giro. Non hai che da camminare abbastanza lentamente per rimanere sempre al sole. Quando vorrai riposarti camminerai e il giorno durer\u00e0 finch\u00e9 tu vorrai\u00bb.
\n\u00abNon mi serve a molto\u00bb, disse l'uomo. \u00abCi\u00f2 che desidero soprattutto nella vita \u00e8 di dormire\u00bb.
\n\u00abNon hai fortuna\u00bb, disse il piccolo principe.
\n\u00abNon ho fortuna\u00bb, rispose l'uomo. \u00abBuon giorno\u00bb. E spense il suo lampione.
\nQuest'uomo, si disse il piccolo principe, continuando il suo viaggio, quest'uomo sarebbe disprezzato da tutti gli altri, dal re, dal vanitoso, dall'ubriacone, dall'uomo d'affari. Tuttavia \u00e8 il solo che non mi sembri ridicolo. Forse perch\u00e9 si occupa di altro che non di se stesso.
\nEbbe un sospiro di rammarico e si disse ancora:
\nQuesto \u00e8 il solo di cui avrei potuto farmi un amico. Ma il suo pianeta \u00e8 veramente troppo piccolo, non c'\u00e8 posto per due... Quello che il piccolo principe non osava confessare a se stesso,
\nera che di questo pianeta benedetto rimpiangeva soprattutto i
\nsuoi millequattrocentoquaranta tramonti nelle ventiquattro ore!<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"32a8e568-85f9-492d-8d56-24ef5889fd89"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"a9e39ead-a48c-4a46-9047-6f8959da3873","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XIV"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XV<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"740ad4ba-f1dc-4b38-b4be-ced7dd8c8f2b"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il sesto pianeta era dieci volte pi\u00f9 grande. Era abitato da un vecchio signore che scriveva degli enormi libri.
\n\u00abEcco un esploratore\u00bb, esclam\u00f2 quando scorse il piccolo principe.
\nIl piccolo principe si sedette sul tavolo ansimando un poco. Era in viaggio da tanto tempo.
\n\u00abDa dove vieni?\u00bb gli domand\u00f2 il vecchio signore.
\n\u00abChe cos'\u00e8 questo grosso libro?\u00bb disse il piccolo principe.
\n\u00abChe cosa fate qui?\u00bb
\n\u00abSono un geografo\u00bb, disse il vecchio signore.
\n\u00abChe cos'\u00e8 un geografo?\u00bb
\n\u00ab\u00c8 un sapiente che sa dove si trovano i mari, i fiumi, le citt\u00e0, le montagne e i deserti\u00bb.
\n\u00ab\u00c8 molto interessante\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abquesto finalmente \u00e8 un vero mestiere!\u00bb
\nE diede un'occhiata tutto intorno sul pianeta del geografo. Non aveva mai visto fino ad ora un pianeta cos\u00ec maestoso.
\n\u00ab\u00c8 molto bello il vostro pianeta. Ci sono degli oceani?\u00bb
\n\u00abNon lo posso sapere\u00bb, disse il geografo. \u00abAh! (il piccolo principe fu deluso) E delle montagne?\u00bb<\/span><\/span>
\n <\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"b3b77644-162c-4f4d-85e7-b64a0a356067"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b676f7ba721.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":384,"height":274}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"b95e4fbd-4f5a-4659-9b4c-a739fddf989c"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abNon lo posso sapere\u00bb, disse il geografo. \u00abE delle citt\u00e0 e dei fiumi e dei deserti?\u00bb
\n\u00abNeppure lo posso sapere\u00bb, disse il geografo. \u00abMa siete un geografo!\u00bb
\n\u00abEsatto\u00bb, disse il geografo, \u00abma non sono un esploratore. Manco completamente di esploratori. Non \u00e8 il geografo che va a fare il conto delle citt\u00e0, dei fiumi, delle montagne, dei mari, degli oceani e dei deserti. Il geografo \u00e8 troppo importante per andare in giro. Non lascia mai il suo ufficio, ma riceve gli esploratori, li interroga e prende degli appunti sui loro ricordi. E se i ricordi di uno di loro gli sembrano interessanti, il geografo fa fare un'inchiesta sulla moralit\u00e0 dell'esploratore\u00bb.
\n\u00abPerch\u00e9?\u00bb
\n\u00abPerch\u00e9 se l'esploratore mentisse porterebbe una catastrofe nei libri di geografia. Ed anche un esploratore che bevesse troppo\u00bb.
\n\u00abPerch\u00e9?\u00bb domand\u00f2 il principe.
\n\u00abPerch\u00e9 gli ubriachi vedono doppio e allora il geografo annoterebbe due montagne l\u00e0 dove ce n'\u00e8 una sola\u00bb.
\n\u00abIo conosco qualcuno\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abche sarebbe un cattivo esploratore\u00bb.
\n\u00ab\u00c8 possibile. Dunque, quando la moralit\u00e0 dell'esploratore sembra buona, si fa un'inchiesta sulla sua scoperta\u00bb.
\n\u00abSi va a vedere?\u00bb
\n\u00abNo, \u00e8 troppo complicato. Ma si esige che l'esploratore fornisca le prove. Per esempio, se si tratta di una grossa montagna, si esige che riporti delle grosse pietre\u00bb.
\nAll'improvviso il geografo si commosse.
\n\u00abMa tu, tu vieni da lontano! Tu sei un esploratore! Mi devi descrivere il tuo pianeta!\u00bb
\nE il geografo, avendo aperto il suo registro, temper\u00f2 la sua matita. I resoconti degli esploratori si annotano da prima a matita, e si aspetta per annotarli a penna che l'esploratore abbia fornito delle prove.
\n\u00abAllora?\u00bb interrog\u00f2 il geografo.
\n\u00abOh! da me\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abnon \u00e8 molto interessante, \u00e8 talmente piccolo. Ho tre vulcani, due in attivit\u00e0 e uno spento. Ma non si sa mai\u00bb.
\n\u00abNon si sa mai\u00bb, disse il geografo. \u00abHo anche un fiore\u00bb.
\n\u00abNoi non annotiamo i fiori\u00bb, disse il geografo.
\n\u00abPerch\u00e9? Sono la cosa pi\u00f9 bella\u00bb.
\n\u00abPerch\u00e9 i fiori sono effimeri\u00bb.
\n\u00abChe cosa vuol dire \"effimero\"?\u00bb
\n\u00abLe geografie\u00bb, disse il geografo, \u00absono i libri pi\u00f9 preziosi fra tutti i libri. Non passano mai di moda. \u00c8 molto raro che una montagna cambi di posto. \u00c8 molto raro che un oceano si prosciughi. Noi descriviamo delle cose eterne\u00bb.
\n\u00abMa i vulcani spenti si possono risvegliare\u00bb, interruppe il piccolo principe. \u00abChe cosa vuol dire \"effimero\"?\u00bb
\n\u00abChe i vulcani siano spenti o in azione, \u00e8 lo stesso per noi\u00bb, disse il geografo. \u00abQuello che conta per noi \u00e8 il monte, lui non cambia\u00bb.
\n\u00abMa che cosa vuol dire \"effimero\"?\u00bb ripet\u00e9 il piccolo principe che in vita sua non aveva mai rinunciato a una domanda una volta che l'aveva fatta.
\n\u00abVuol dire \"che \u00e8 minacciato di scomparire in un tempo breve\"\u00bb.
\n\u00abIl mio fiore \u00e8 destinato a scomparire presto?\u00bb
\n\u00abCertamente\u00bb.
\nIl mio fiore \u00e8 effimero, si disse il piccolo principe, e non ha che quattro spine per difendersi dal mondo! E io l'ho lasciato solo!
\nE per la prima volta si senti pungere dal rammarico. Ma si fece coraggio:
\n\u00abChe cosa mi consigliate di andare a visitare?\u00bb
\n\u00abIl pianeta Terra\u00bb, gli rispose il geografo. \u00abHa una buona reputazione...\u00bb
\nE il piccolo principe se ne and\u00f2 pensando al suo fiore.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"a675d8a4-f3d5-4e21-828a-78b6f8802c31"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"4a05ab1b-990d-40c9-87c0-3e96542bbe0f","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XV"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XVI<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"677ca40f-248b-4a19-8b4a-71c0493befe6"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il settimo pianeta fu dunque la Terra.
\nLa Terra non \u00e8 un pianeta qualsiasi! Ci si contano cento e undici re (non dimenticando, certo, i re negri), settemila geografi, novecentomila uomini d'affari, sette milioni e mezzo di ubriaconi, trecentododici milioni di vanitosi, cio\u00e8 due miliardi circa di adulti.
\nPer darvi un'idea delle dimensioni della Terra, vi dir\u00f2 che prima dell'invenzione dell'elettricit\u00e0 bisognava mantenere, sull'insieme dei sei continenti, una vera armata di quattrocentosessantaduemila e cinquecentoundici lampionai per accendere i lampioni. Visto un po' da lontano faceva uno splendido effetto. I movimenti di questa armata erano regolati come quelli di un balletto d'opera. Prima c'era il turno di quelli che accendevano i lampioni della Nuova Zelanda e dell'Australia. Dopo di che, questi, avendo accesi i loro lampioni, se ne andavano a dormire. Allora entravano in scena quelli della Cina e della Siberia. Poi anch'essi se la battevano fra le quinte. Allora veniva il turno dei lampionai della Russia e delle Indie. Poi di quelli dell'Africa e dell'Europa. Poi di quelli dell'America del Sud e infine di quelli dell'America del Nord. E mai che si sbagliassero nell'ordine dell'entrata in scena. Era grandioso.
\nSoli, il lampionaio dell'unico lampione del Polo Nord e il confratello dell'unico lampione del Polo Sud, menavano vite oziose e noncuranti: lavoravano due volte all'anno.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"f0cff171-37a5-452c-88d7-4bfd0ede547b"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"b08a5320-17e3-4786-a78a-f66bfa2088d4","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XVI"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XVII<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"45d7c1e6-f7ab-4cf0-8f00-827d6a816118"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Capita a volte, volendo fare dello spirito, di mentire un po'. Non sono stato molto onesto parlandovi degli uomini che accendono i lampioni. Rischio di dare a quelli che non lo conoscono una falsa idea del nostro pianeta. Gli uomini occupano molto poco posto sulla Terra. Se i due miliardi di abitanti che popolano la Terra stessero in piedi e un po' serrati, come per un comizio, troverebbero posto facilmente in una piazza di ventimila metri di lunghezza per ventimila metri di larghezza. Si potrebbe ammucchiare l'umanit\u00e0 su un qualsiasi isolotto del Pacifico.
\nNaturalmente i grandi non vi crederebbero. Si immaginano di occupare molto posto. Si vedono importanti come dei baobab. Consigliategli allora di fare dei calcoli, adorano le cifre e gli piacer\u00e0 molto. Ma non perdete il vostro tempo con questo pensiero, \u00e8 inutile, visto che avete fiducia in me.
\nIl piccolo principe, arrivato sulla Terra, fu molto sorpreso di non vedere nessuno. Aveva gi\u00e0 paura di essersi sbagliato di pianeta, quando un anello del colore della luna si mosse nella sabbia.
\n\u00abBuona notte\u00bb, disse il piccolo principe a caso.
\n\u00abBuona notte\u00bb, disse il serpente.
\n\u00abSu quale pianeta sono sceso?\u00bb domand\u00f2 il piccolo principe.
\n\u00abSulla Terra, in Africa\u00bb, rispose il serpente.
\n\u00abAh!... Ma non c'\u00e8 nessuno sulla Terra?\u00bb
\n\u00abQui \u00e8 il deserto. Non c'\u00e8 nessuno nei deserti. La Terra \u00e8 grande\u00bb, disse il serpente.
\nIl piccolo principe sedette su una pietra e alz\u00f2 gli occhi verso il cielo:
\n\u00abMi domando\u00bb, disse, \u00abse le stelle sono illuminate perch\u00e9 ognuno possa un giorno trovare la sua. Guarda il mio pianeta, \u00e8 proprio sopra di noi... Ma come \u00e8 lontano!\u00bb
\n\u00ab\u00c8 bello\u00bb, disse il serpente, \u00abma che cosa sei venuto a fare qui?\u00bb
\n\u00abHo avuto delle difficolt\u00e0 con un fiore\u00bb, disse il piccolo principe.
\n\u00abAh!\u00bb fece il serpente. E rimasero in silenzio.
\n\u00abDove sono gli uomini?\u00bb riprese dopo un po' il piccolo principe. \u00abSi \u00e8 un po' soli nel deserto...\u00bb
\n\u00abSi \u00e8 soli anche con gli uomini\u00bb, disse il serpente. Il piccolo principe lo guard\u00f2 a lungo.
\n\u00abSei un buffo animale\u00bb, gli disse alla fine, \u00absottile come un dito!...\u00bb
\n\u00abMa sono pi\u00f9 potente di un dito di un re\u00bb, disse il serpente. Il piccolo principe sorrise:
\n\u00abNon mi sembri molto potente... non hai neppure delle zampe... e non puoi neppure camminare...\u00bb
\n\u00abPosso trasportarti pi\u00f9 lontano che un bastimento\u00bb, disse il serpente.
\nSi arrotol\u00f2 attorno alla caviglia del piccolo principe come un braccialetto d'oro:
\n\u00abColui che tocco, lo restituisco alla terra da dove \u00e8 venuto. Ma tu sei puro e vieni da una stella...\u00bb
\nIl piccolo principe non rispose.
\n\u00abMi fai pena, tu cos\u00ec debole, su questa Terra di granito. Potr\u00f2 aiutarti un giorno se rimpiangerai troppo il tuo pianeta. Posso...\u00bb
\n\u00abOh! Ho capito benissimo\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abma perch\u00e9 parli sempre per enigmi?\u00bb
\n\u00abLi risolvo tutti\u00bb, disse il serpente. E rimasero in silenzio.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"f6429815-505f-4e5f-bff7-2d4cba865c23"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b6779be8d7c.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":358,"height":492}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"7cae2db1-f55e-48b8-94b8-17697b36431e"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"bbfc0703-6bd9-4f8a-af99-4aa67832d111","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XVII"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XVIII<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"0b6879ea-9e2c-4de4-b7a4-3fe11799ee16"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il piccolo principe travers\u00f2 il deserto e non incontr\u00f2 che un fiore. Un fiore a tre petali, un piccolo fiore da niente...
\n\u00abBuon giorno\u00bb, disse il piccolo principe.
\n\u00abBuon giorno\u00bb, disse il fiore.
\n\u00abDove sono gli uomini?\u00bb domand\u00f2 gentilmente il piccolo principe.
\nUn giorno il fiore aveva visto passare una carovana:
\n\u00abGli uomini? Ne esistono, credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fa. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e l\u00e0. Non hanno radici, e questo li imbarazza molto\u00bb.
\n\u00abAddio\u00bb, disse il piccolo principe.
\n\u00abAddio\u00bb, disse il fiore.<\/span><\/span>
\n <\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"c482d866-0b13-4083-a8f4-a1f2eaea5b45"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b67852719e9.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":359,"height":186}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"7c33b340-bf05-44ad-90cb-325b5198e8b6"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"ca8e087d-259d-4622-907f-bf933832dbc1","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XVIII"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XIX<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"bfb5ed93-a925-4923-b291-e6a1eebf53d5"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Il piccolo principe fece l'ascensione di un'alta montagna. Le sole montagne che avesse mai visto, erano i tre vulcani che gli arrivavano alle ginocchia. E adoperava il vulcano spento come uno sgabello. \u00abDa una montagna alta come questa\u00bb, si disse perci\u00f2, \u00abvedr\u00f2 di un colpo tutto il pianeta, e tutti gli uomini...\u00bb Ma non vide altro che guglie di roccia bene affilate.
\n\u00abBuon giorno\u00bb, disse a caso.
\n\u00abBuon giorno... buon giorno... buon giorno...\u00bb rispose l'eco.
\n\u00abChi siete?\u00bb disse il piccolo principe.
\n\u00abChi siete?... chi siete?... chi siete?...\u00bb rispose l'eco.
\n\u00abSiate miei amici, io sono solo\u00bb, disse.
\n\u00abIo sono solo... io sono solo... io sono solo...\u00bb rispose l'eco.
\n\u00abChe buffo pianeta\u00bb, pens\u00f2 allora, \u00ab\u00e8 tutto secco, pieno di punte e tutto salato. E gli uomini mancano d'immaginazione.
\nRipetono ci\u00f2 che loro si dice... Da me avevo un fiore e parlava sempre per primo...\u00bb<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"0c1aa6f0-03ea-495e-93b7-fdd174403de6"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b6787ab44d1.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":269,"height":227}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"50c1dc74-ac3b-4e4f-b24f-f677753cd20e"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"d63957ec-86f2-4d1e-8f8a-7f45d1532455","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XIX"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XX<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"15e97321-7d08-4a6a-b13a-502b3e785d3a"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Ma capit\u00f2 che il piccolo principe avendo camminato a lungo attraverso le sabbie, le rocce e le nevi, scoperse alla fine una strada. E tutte le strade portavano verso gli uomini.
\n\u00abBuon giorno\u00bb, disse.
\nEra un giardino fiorito di rose.
\n\u00abBuon giorno\u00bb, dissero le rose. Il piccolo principe le guard\u00f2. Assomigliavano tutte al suo fiore.
\n\u00abChi siete?\u00bb domand\u00f2 loro stupefatto il piccolo principe.
\n\u00abSiamo delle rose\u00bb, dissero le rose.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"05603f69-8757-48ed-8458-7bf7b7441873"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b678d824214.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":452,"height":272}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"d76d5d80-d0fa-4261-8883-9eadb492d566"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abAh!\u00bb fece il piccolo principe.
\nE si senti molto infelice. Il suo fiore gli aveva raccontato che
\nera il solo della sua specie in tutto l'universo. Ed ecco che ce n'erano cinquemila, tutte simili, in un solo giardino.
\n\u00abSarebbe molto contrariato\u00bb, si disse, \u00abse vedesse questo... Farebbe del gran tossire e fingerebbe di morire per sfuggire al ridicolo. Ed io dovrei far mostra di curarlo, perch\u00e9 se no, per umiliarmi, si lascerebbe veramente morire...\u00bb
\nE si disse ancora : \u00abMi credevo ricco di un fiore unico al mondo, e non possiedo che una qualsiasi rosa. Lei e i miei tre vulcani che mi arrivano alle ginocchia, e di cui l'uno, forse, \u00e8 spento per sempre, non fanno di me un principe molto importante...\u00bb
\nE, seduto nell'erba, piangeva.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"bf751199-2e1e-4db4-9cf1-93b834f179f7"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b678e29e6d0.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":403,"height":225}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"964eaea9-5204-4275-96ff-6508891db25d"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"1973ea5e-eb06-4164-9915-445e41cfbb8a","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XX"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XXI<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"1913bf9e-e34f-45d4-8731-d842448c18a3"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
In quel momento apparve la volpe.
\n\u00abBuon giorno\u00bb, disse la volpe.
\n\u00abBuon giorno\u00bb, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
\n\u00abSono qui\u00bb, disse la voce, \u00absotto al melo...\u00bb
\n\u00abChi sei?\u00bb domand\u00f2 il piccolo principe, \u00absei molto carino...\u00bb
\n\u00abSono una volpe\u00bb, disse la volpe.
\n\u00abVieni a giocare con me\u00bb, le propose il piccolo principe, \u00absono cos\u00ec triste...\u00bb
\n\u00abNon posso giocare con te\u00bb, disse la volpe, \u00abnon sono addomesticata\u00bb.
\n\u00abAh! scusa\u00bb, fece il piccolo principe.
\nMa dopo un momento di riflessione soggiunse:
\n\u00abChe cosa vuol dire \"addomesticare\"?\u00bb
\n\u00abNon sei di queste parti, tu\u00bb, disse la volpe, \u00abche cosa cerchi?\u00bb
\n\u00abCerco gli uomini\u00bb, disse il piccolo principe. \u00abChe cosa vuol dire \"addomesticare\"?\u00bb
\n\u00abGli uomini\u00bb, disse la volpe, \u00abhanno dei fucili e cacciano. \u00c8 molto noioso! Allevano anche delle galline. \u00c8 il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?\u00bb
\n\u00abNo\u00bb, disse il piccolo principe. \u00abCerco degli amici. Che cosa vuol dire \"addomesticare\"?\u00bb
\n\u00ab\u00c8 una cosa da molto dimenticata. Vuol dire \"creare dei legami\"...\u00bb
\n\u00abCreare dei legami?\u00bb
\n\u00abCerto\u00bb, disse la volpe. \u00abTu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sar\u00f2 per te unica al mondo\u00bb.
\n\u00abComincio a capire\u00bb, disse il piccolo principe. \u00abC'\u00e8 un fiore... credo che mi abbia addomesticato...\u00bb
\n\u00ab\u00c8 possibile\u00bb, disse la volpe. \u00abCapita di tutto sulla Terra...\u00bb
\n\u00abOh! non \u00e8 sulla Terra\u00bb, disse il piccolo principe. La volpe sembr\u00f2 perplessa:
\n\u00abSu un altro pianeta?\u00bb
\n\u00abS\u00ec.\u00bb<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"d7fca7de-0050-4fcc-8266-d33cffb14f3f"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b67bedbf2ba.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":452,"height":272}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"889d068c-212f-4316-b165-5cf6ef59caa0"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abCi sono dei cacciatori su questo pianeta?\u00bb
\n\u00abNo\u00bb.
\n\u00abQuesto mi interessa! E delle galline?\u00bb
\n\u00abNo\u00bb.
\n\u00abNon c'\u00e8 niente di perfetto\u00bb, sospir\u00f2 la volpe. Ma la volpe ritorn\u00f2 alla sua idea:
\n\u00abLa mia vita \u00e8 monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perci\u00f2. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sar\u00e0 come illuminata. Conoscer\u00f2 un rumore di passi che sar\u00e0 diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi far\u00e0 uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggi\u00f9 in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me \u00e8 inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo \u00e8 triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sar\u00e0 meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che \u00e8 dorato, mi far\u00e0 pensare a te. E amer\u00f2 il rumore del vento nel grano...\u00bb
\nLa volpe tacque e guard\u00f2 a lungo il piccolo principe:
\n\u00abPer favore... addomesticami\u00bb, disse.
\n\u00abVolentieri\u00bb, rispose il piccolo principe, \u00abma non ho molto tempo, per\u00f2. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose\u00bb.
\n\u00abNon si conoscono che le cose che si addomesticano\u00bb, disse la volpe. \u00abGli uomini non hanno pi\u00f9 tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gi\u00e0 fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno pi\u00f9 amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!\u00bb
\n\u00abChe bisogna fare?\u00bb domand\u00f2 il piccolo principe.
\n\u00abBisogna essere molto pazienti\u00bb, rispose la volpe. \u00abIn principio tu ti sederai un po' lontano da me, cos\u00ec, nell'erba. Io ti guarder\u00f2 con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' pi\u00f9
\nvicino...\u00bb
\nIl piccolo principe ritorn\u00f2 l'indomani.
\n\u00abSarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora\u00bb, disse la volpe.
\n\u00abSe tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincer\u00f2 ad essere felice. Col passare dell'ora aumenter\u00e0 la mia felicit\u00e0. Quando saranno le quattro, incomincer\u00f2 ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprir\u00f2 il prezzo della felicit\u00e0! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapr\u00f2 mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti\u00bb.
\n\u00abChe cos'\u00e8 un rito?\u00bb disse il piccolo principe.
\n\u00abAnche questa, \u00e8 una cosa da tempo dimenticata\u00bb, disse la volpe. \u00ab\u00c8 quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'\u00e8 un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il gioved\u00ec ballano con le ragazze del villaggio. Allora il gioved\u00ec \u00e8 un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza\u00bb.
\nCos\u00ec il piccolo principe addomestic\u00f2 la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina:
\n\u00abAh!\u00bb disse la volpe, \u00ab... pianger\u00f2\u00bb.
\n\u00abLa colpa \u00e8 tua\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abio, non ti-volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi...\u00bb
\n\u00ab\u00c8 vero\u00bb, disse la volpe.
\n\u00abMa piangerai!\u00bb disse il piccolo principe.
\n\u00ab\u00c8 certo\u00bb, disse la volpe.
\n\u00abMa allora che ci guadagni?\u00bb
\n\u00abCi guadagno\u00bb, disse la volpe, \u00abil colore del grano\u00bb. Poi soggiunse:
\n\u00abVa' a rivedere le rose. Capirai che la tua \u00e8 unica al mondo.
\n\u00abQuando ritornerai a dirmi addio, ti regaler\u00f2 un segreto\u00bb.
\nIl piccolo principe se ne and\u00f2 a rivedere le rose.
\n\u00abVoi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente\u00bb, disse. \u00abNessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora \u00e8 per me unica al mondo\u00bb.
\nE le rose erano a disagio.
\n\u00abVoi siete belle, ma siete vuote\u00bb, disse ancora. \u00abNon si pu\u00f2 morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, \u00e8 pi\u00f9 importante di tutte voi, perch\u00e9 \u00e8 lei che ho innaffiata. Perch\u00e9 \u00e8 lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perch\u00e9 \u00e8 lei che ho riparata col paravento. Perch\u00e9 su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perch\u00e9 \u00e8 lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perch\u00e9 \u00e8 la mia rosa\u00bb.
\nE ritorn\u00f2 dalla volpe.
\n\u00abAddio\u00bb, disse.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"886fd733-1143-42bd-a258-34ca3ad8f9b5"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b66c20c0ba8.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":411,"height":356}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"7d18caa0-c72f-4529-a75b-bda830c26792"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abAddio\u00bb, disse la volpe. \u00abEcco il mio segreto. \u00c8 molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale \u00e8 invisibile agli occhi\u00bb.
\n\u00abL'essenziale \u00e8 invisibile agli occhi\u00bb, ripet\u00e9 il piccolo principe, per ricordarselo.
\n\u00ab\u00c8 il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cos\u00ec importante\u00bb.
\n\u00ab\u00c8 il tempo che ho perduto per la mia rosa...\u00bb sussurr\u00f2 il piccolo principe per ricordarselo.
\n\u00abGli uomini hanno dimenticato questa verit\u00e0. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa...\u00bb
\nE, seduto sull'erba, piangeva.
\n\u00abIo sono responsabile della mia rosa...\u00bb ripet\u00e9 il piccolo principe per ricordarselo.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"2130ef34-7f74-4358-8cb3-651e72012627"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"77a76d3f-9f3c-4c36-b104-66987a963bab","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XXI"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XXII<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"c9ba2599-e7af-460c-966d-799038dc4945"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abBuon giorno\u00bb, disse il piccolo principe. \u00abBuon giorno\u00bb, disse il controllore. \u00abChe cosa fai qui?\u00bb domand\u00f2 il piccolo principe.
\n\u00abSmisto i viaggiatori a mazzi di mille\u00bb, disse il controllore.
\n\u00abSpedisco i treni che li trasportano, a volte a destra, a volte a sinistra\u00bb.
\nE un rapido illuminato, rombando come il tuono, fece tremare la cabina del controllore.
\n\u00abHanno tutti fretta\u00bb, disse il piccolo principe. \u00abChe cosa cercano?\u00bb
\n\u00abLo stesso macchinista lo ignora\u00bb, disse il controllore.
\nUn secondo rapido illuminato sfrecci\u00f2 nel senso opposto.
\n\u00abRitornano di gi\u00e0?\u00bb domand\u00f2 il piccolo principe.
\n\u00abNon sono gli stessi\u00bb, disse il controllore. \u00ab\u00c8 uno scambio\u00bb.
\n\u00abNon erano contenti l\u00e0 dove stavano?\u00bb
\n\u00abNon si \u00e8 mai contenti dove si sta\u00bb, disse il controllore. E romb\u00f2 il tuono di un terzo rapido illuminato.
\n\u00abInseguono i primi viaggiatori?\u00bb domand\u00f2 il piccolo principe.
\n\u00abNon inseguono nulla\u00bb, disse il controllore. \u00abDormono l\u00e0 dentro, o sbadigliano tutt'al pi\u00f9. Solamente i bambini schiacciano il naso contro i vetri.\u00bb
\n\u00abSolo i bambini sanno quello che cercano\u00bb, disse il piccolo principe. \u00abPerdono tempo per una bambola di pezza, e lei diventa cos\u00ec importante che, se gli viene tolta, piangono...\u00bb
\n\u00abBeati loro\u00bb, disse il controllore.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"368dc214-bb10-4a6e-ba2d-a35f8c93f68f"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"84d15248-6173-49f5-94d7-67a3a77d3300","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XXII"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XXIII<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"34e13d18-cd2b-4bd2-9101-0fd40c4bf40b"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abBuon giorno\u00bb, disse il piccolo principe.
\n\u00abBuon giorno\u00bb, disse il mercante.
\nEra un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva pi\u00f9 il bisogno di bere.
\n\u00abPerch\u00e9 vendi questa roba?\u00bb disse il piccolo principe.
\n\u00ab\u00c8 una grossa economia di tempo\u00bb, disse il mercante. \u00abGli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatre minuti alla settimana\u00bb.
\n\u00abE che cosa se ne fa di questi cinquantatre minuti?\u00bb
\n\u00abSe ne fa quel che si vuole...\u00bb
\n\u00abIo\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abse avessi cinquantatre minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana...\u00bb<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"b9f4f4ec-3c0c-4f09-abb8-6dca36be34ff"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b679ee6d9b5.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":696,"height":336}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"31f03034-97b4-4912-b6b1-0a54570f2a25"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"ab6ddb7b-b558-455b-a439-22382de87433","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XXIII"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XXIV<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"d509a695-b395-4d9e-b84a-54297ad6499e"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Eravamo all'ottavo giorno della mia panne nel deserto, e avevo ascoltato la storia del mercante bevendo l'ultima goccia della mia provvista d'acqua:
\n\u00abAh!\u00bb dissi al piccolo principe, \u00absono molto graziosi i tuoi ricordi, ma io non ho ancora riparato il mio aeroplano, non ho pi\u00f9 niente da bere, e sarei felice anch'io se potessi camminare adagio adagio verso una fontana!\u00bb
\n\u00abIl mio amico la volpe, mi disse...\u00bb
\n\u00abCaro il mio ometto, non si tratta pi\u00f9 della volpe!\u00bb
\n\u00abPerch\u00e9?\u00bb
\n\u00abPerch\u00e9 moriremo di sete...\u00bb
\nNon cap\u00ec il mio ragionamento e mi rispose:
\n\u00abFa bene l'aver avuto un amico, anche se poi si muore. Io, io sono molto contento d'aver avuto un amico volpe...\u00bb
\nNon misura il pericolo, mi dissi. Non ha mai n\u00e9 fame, n\u00e9 sete. Gli basta un po' di sole...
\nMa mi guard\u00f2 e rispose al mio pensiero:
\n\u00abAnch'io ho sete... cerchiamo un pozzo...\u00bb
\nEbbi un gesto di stanchezza: \u00e8 assurdo cercare un pozzo, a caso, nell'immensit\u00e0 del deserto. Tuttavia ci mettemmo in cammino.
\nDopo aver camminato per ore in silenzio, venne la notte, e le stelle cominciarono ad accendersi. Le vedevo come in sogno, attraverso alla febbre che mi era venuta per la sete. Le parole del piccolo principe danzavano nella mia memoria.
\n\u00abHai sete anche tu?\u00bb gli domandai.
\nMa non rispose alla mia domanda. Mi disse semplicemente:
\n\u00abUn po' d'acqua pu\u00f2 far bene anche al cuore...\u00bb
\nNon compresi la sua risposta, ma stetti zitto... sapevo bene che non bisognava interrogarlo.
\nEra stanco. Si sedette. Mi sedetti accanto a lui. E dopo un silenzio disse ancora:
\n\u00abLe stelle sono belle per un fiore che non si vede...\u00bb
\nRisposi: \u00abGi\u00e0\u00bb, e guardai, senza parlare, le pieghe della sabbia sotto la luna.
\n\u00abIl deserto \u00e8 bello\u00bb, soggiunse.
\nEd era vero. Mi \u00e8 sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio...
\n\u00abCi\u00f2 che abbellisce il deserto\u00bb, disse il piccolo principe, \u00ab\u00e8 che nasconde un pozzo in qualche luogo...\u00bb<\/span><\/span>
\n <\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"29028f44-4537-433e-860c-20c737d2addb"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b66d64283b7.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":402,"height":372}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"52cbb5ea-d119-4548-9b6a-d11ac8ae16ca"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Fui sorpreso di capire d'un tratto quella misteriosa irradiazione della sabbia. Quando ero piccolo abitavo in una casa antica, e la leggenda raccontava che c'era un tesoro nascosto. Naturalmente nessuno ha mai potuto scoprirlo, n\u00e9 forse l'ha mai cercato. Eppure incantava tutta la casa. La mia casa nascondeva un segreto nel fondo del suo cuore...
\n\u00abS\u00ec\u00bb, dissi al piccolo principe, \u00abche si tratti di una casa, delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza \u00e8 invisibile\u00bb.
\n\u00abSono contento\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abche tu sia d'accordo con la mia volpe\u00bb.
\nIncominciava ad addormentarsi, io lo presi tra le braccia e mi rimisi in cammino. Ero commosso. Mi sembrava di portare un fragile tesoro. Mi sembrava pure che non ci fosse niente di pi\u00f9 fragile sulla Terra. Guardavo, alla luce della luna, quella fronte pallida, quegli occhi chiusi, quelle ciocche di capelli che tremavano al vento, e mi dicevo: \u00abQuesto che io vedo non \u00e8 che la scorza. Il pi\u00f9 importante \u00e8 invisibile...\u00bb
\nE siccome le sue labbra semiaperte abbozzavano un mezzo sorriso mi dissi ancora: \u00abEcco ci\u00f2 che mi commuove di pi\u00f9 in questo piccolo principe addormentato: \u00e8 la sua fedelt\u00e0 a un fiore, \u00e8 l'immagine di una rosa che risplende in lui come la fiamma di una lampada, anche quando dorme...\u00bb E lo pensavo ancora pi\u00f9 fragile. Bisogna ben proteggere le lampade: un colpo di vento le pu\u00f2 spegnere...
\nE cos\u00ec, camminando, scoprii il pozzo al levar del sole.<\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"44297a83-a2ac-4a1e-b40c-69c5b535bacf"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"52cf700d-b15d-468d-97cb-4738ed73c882","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XXIV"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XXV<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"3f93bbc0-191e-47ac-883d-599621a69753"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
\u00abGli uomini\u00bb, disse il piccolo principe, \u00absi imbucano nei rapidi, ma non sanno pi\u00f9 che cosa cercano. Allora si agitano, e girano intorno a se stessi...\u00bb
\nE soggiunse:
\n\u00abNon vale la pena...\u00bb
\nIl pozzo che avevamo raggiunto non assomigliava ai pozzi sahariani.
\nI pozzi sahariani sono dei semplici buchi scavati nella sabbia. Questo assomigliava a un pozzo di villaggio. Ma non c'era alcun villaggio intorno, e mi sembrava di sognare.
\n\u00abE strano\u00bb, dissi al piccolo principe, \u00ab\u00e8 tutto pronto: la carrucola, il secchio e la corda...\u00bb
\nRise, tocc\u00f2 la corda, mise in moto la carrucola. E la carrucola gemette come geme una vecchia banderuola dopo che il vento ha dormito a lungo.
\n\u00abSenti\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abnoi svegliamo questo pozzo e lui canta...\u00bb
\nNon volevo che facesse uno sforzo.
\n\u00abLasciami fare\u00bb, gli dissi, \u00ab\u00e8 troppo pesante per te\u00bb.
\nLentamente issai il secchio fino all'orlo del pozzo. Lo misi bene in equilibrio. Nelle mie orecchie perdurava il canto della carrucola e nell'acqua che tremava ancora, vedevo tremare il sole.
\n\u00abHo sete di questa acqua\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abdammi da bere...\u00bb
\nE capii quello che aveva cercato! Sollevai il secchio fino alle
\nsue labbra. Bevette con gli occhi chiusi. Era dolce come una festa. Quest'acqua era ben altra cosa che un alimento. Era nata dalla marcia sotto le stelle, dal canto della carrucola, dallo sforzo delle mie braccia. Faceva bene al cuore, come un dono. Quando ero piccolo, le luci dell'albero di Natale, la musica della Messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi, facevano risplendere i doni di Natale che ricevevo.
\n\u00abDa te, gli uomini\u00bb, disse il piccolo principe, \u00abcoltivano cinquemila rose nello stesso giardino... e non trovano quello che cercano...\u00bb
\n\u00abNon lo trovano\u00bb, risposi.
\n\u00abE tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po' d'acqua...\u00bb
\n\u00abCerto\u00bb, risposi.
\nE il piccolo principe soggiunse:
\n\u00abMa gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore\u00bb.
\nAvevo bevuto. Respiravo bene. La sabbia, al levar del sole, era color del miele. Ero felice anche di questo color di miele. Perch\u00e9 mi sentivo invece angustiato?
\n\u00abDevi mantenere la tua promessa\u00bb, mi disse dolcemente il piccolo principe, che di nuovo si era seduto vicino a me.
\n\u00abQuale promessa?\u00bb
\n\u00abSai... una museruola per la mia pecora... sono responsabile di quel fiore!\u00bb
\nTirai fuori dalla tasca i miei schizzi. Il piccolo principe li vide e disse ridendo:
\n\u00abI tuoi baobab assomigliano un po' a dei cavoli...\u00bb
\n\u00abOh!\u00bb
\nIo, che ero cos\u00ec fiero dei baobab! \u00abLa tua volpe... le sue orecchie... assomigliano un po' a delle corna... e sono troppo
\nlunghe!\u00bb E rise ancora.
\n\u00abSei ingiusto, ometto, non sapevo disegnare altro che boa dal di dentro e dal di fuori\u00bb.
\n\u00abOh, andr\u00e0 bene\u00bb, disse, \u00abi bambini capiscono\u00bb.
\nDisegnai dunque una museruola. E avevo il cuore stretto consegnandogliela:
\n\u00abHai dei progetti che ignoro...\u00bb Ma non mi rispose. Mi disse:
\n\u00abSai, la mia caduta sulla Terra... sar\u00e0 domani l'anniversario...\u00bb Poi, dopo un silenzio, disse ancora:
\n\u00abEro caduto qui vicino...\u00bb
\nEd arrossi.
\nDi nuovo, senza capire il perch\u00e9, provai uno strano dispiacere. Tuttavia una domanda mi venne alle labbra:
\n\u00abAllora, non \u00e8 per caso, che il mattino in cui ti ho conosciuto, tu passeggiavi tutto solo a mille miglia da qualsiasi regione abitata! Ritornavi verso il punto della tua caduta?\u00bb
\nIl piccolo principe arrossi ancora. E aggiunsi, esitando:
\n\u00abPer l'anniversario, forse?\u00bb
\nIl piccolo principe arrossi di nuovo. Non rispondeva mai alle domande, ma quando si arrossisce vuol dire \u00abs\u00ec\u00bb, non \u00e8 vero?
\n\u00abAh!\u00bb gli dissi, \u00abho paura...\u00bb Ma mi rispose:
\n\u00abOra devi lavorare. Devi riandare dal tuo motore. Ti aspetto qui. Ritorna domani sera...\u00bb
\nMa non ero rassicurato. Mi ricordavo della volpe. Si arrischia di piangere un poco se ci si \u00e8 lasciati addomesticare...<\/span><\/span>
\n <\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"0c0be36f-d638-453b-a7e5-1ae94bd09e58"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"7b5f5456-3005-4aea-94fc-d0d6e1f3592c","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XXV"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XXVI<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"2feedf52-4871-48e8-a0c8-f977aaa3b103"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
C'era a fianco del pozzo un vecchio muro di pietra in rovina. Quando ritornai dal mio lavoro, l'indomani sera, vidi da lontano il mio piccolo principe che era seduto l\u00e0 sopra, le gambe penzoloni. Lo udii che parlava.
\n\u00abNon te ne ricordi pi\u00f9?\u00bb diceva, \u00abnon \u00e8 proprio qui!\u00bb
\nUn'altra voce senza dubbio gli rispondeva, perch\u00e9 egli replic\u00f2:
\n\u00abS\u00ec! s\u00ec! \u00e8 proprio questo il giorno, ma non \u00e8 qui il luogo...\u00bb Continuai il mio cammino verso il muro. Non vedevo, n\u00e9 udivo ancora l'altra persona. Tuttavia il piccolo principe replic\u00f2 di
\nnuovo:
\n\u00ab... Sicuro. Verrai dove incominciano le mie tracce nella sabbia. Non hai che da attendermi l\u00e0. Ci sar\u00f2 questa notte\u00bb.
\nEro a venti metri dal muro e non vedevo ancora nulla. Il piccolo principe disse ancora, dopo un silenzio:
\n\u00abHai del buon veleno? Sei sicuro di non farmi soffrire troppo tempo?\u00bb
\nMi arrestai, il cuore stretto, ma ancora non capivo.
\n\u00abOra vattene,\u00bb disse, \u00abvoglio ridiscendere!\u00bb
\nAllora anch'io abbassai gli occhi ai piedi del muro e feci un salto!
\nC'era l\u00e0, drizzato verso il piccolo principe, uno di quei serpenti gialli che ti uccidono in trenta secondi. Pur frugando in tasca per prendere il revolver, mi misi a correre, ma al rumore che feci, il serpente si lasci\u00f2 scivolare dolcemente nella sabbia, come un getto d'acqua che muore, e senza troppo affrettarsi si infil\u00f2 tra le pietre con un leggero rumore metallico. Arrivai
\ndavanti al muro giusto in tempo per ricevere fra le braccia il mio ometto, pallido come la neve.
\n\u00abChe cos'\u00e8 questa storia! Adesso parli coi serpenti!\u00bb Avevo disfatto la sua sciarpa d'oro.
\nGli avevo bagnato le tempie e l'avevo fatto bere. Ed ora non osavo pi\u00f9 domandargli niente. Mi guard\u00f2 gravemente e mi strinse le braccia al collo. Sentivo battere il suo cuore come quello di un uccellino che muore, quando l'hanno colpito col fucile. Mi disse:
\n\u00abSono contento che tu abbia trovato quello che mancava al tuo motore. Puoi ritornare a casa tua...\u00bb
\n\u00abCome lo sai?\u00bb
\nStavo appunto per annunciargli che, insperatamente, ero riuscito nel mio lavoro!<\/span><\/span>
\n <\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"7eb2d3f9-7f2c-4149-93ab-81c22c44c5e7"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b66e22d21d4.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":392,"height":403}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"4a423c8a-92c6-4d52-ae94-958fd64f1a79"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Non rispose alla mia domanda, ma soggiunse: \u00abAnch'io, oggi, ritorno a casa...\u00bb Poi, melanconicamente:
\n\u00ab\u00c8 molto pi\u00f9 lontano... \u00e8 molto pi\u00f9 difficile...\u00bb
\nSentivo che stava succedendo qualche cosa di straordinario. Lo stringevo fra le braccia come un bimbetto, eppure mi sembrava che scivolasse verticalmente in un abisso, senza che io potessi fare nulla per trattenerlo...
\nAveva lo sguardo serio, perduto lontano:
\n\u00abHo la tua pecora. E ho la cassetta per la pecora. E ho la museruola...\u00bb
\nE sorrise con malinconia.
\nAttesi a lungo. Sentivo che a poco a poco si riscaldava :
\n\u00abOmetto caro, hai avuto paura...\u00bb Aveva avuto sicuramente paura! Ma rise con dolcezza:
\n\u00abAvr\u00f2 ben pi\u00f9 paura questa sera...\u00bb
\nMi sentii gelare di nuovo per il sentimento dell'irreparabile. E capii che non potevo sopportare l'idea di non sentire pi\u00f9 quel riso. Era per me come una fontana nel deserto.
\n\u00abOmetto, voglio ancora sentirti ridere...\u00bb Ma mi disse:
\n\u00abSar\u00e0 un anno questa notte. La mia stella sar\u00e0 proprio sopra al luogo dove sono caduto l'anno scorso...\u00bb
\n\u00abOmetto, non \u00e8 vero che \u00e8 un brutto sogno quella storia del serpente, dell'appuntamento e della stella?...\u00bb
\nMa non mi rispose. Disse:
\n\u00abQuello che \u00e8 importante, non lo si vede...\u00bb
\n\u00abCerto...\u00bb
\n\u00ab\u00c8 come per il fiore. Se tu vuoi bene a un fiore che sta in una
\nstella, \u00e8 dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite\u00bb.
\n\u00abCerto...\u00bb
\n\u00ab\u00c8 come per l'acqua. Quella che tu mi hai dato da bere era come una musica, c'era la carrucola e c'era la corda... ti ricordi... era buona\u00bb.
\n\u00abCerto...\u00bb
\n\u00abGuarderai le stelle, la notte. \u00c8 troppo piccolo da me perch\u00e9 ti possa mostrare dove si trova la mia stella. \u00c8 meglio cos\u00ec. La mia stella sar\u00e0 per te una delle stelle. Allora, tutte le stelle, ti piacer\u00e0 guardarle... Tutte, saranno tue amiche. E poi ti voglio fare un regalo...\u00bb
\nRise ancora.
\n\u00abAh! ometto, ometto mio, mi piace sentire questo riso!\u00bb
\n\u00abE sar\u00e0 proprio questo il mio regalo... sar\u00e0 come per l'acqua...\u00bb
\n\u00abChe cosa vuoi dire?\u00bb
\n\u00abGli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse. Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per altri non sono che delle piccole luci. Per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d'affari erano dell'oro. Ma tutte queste stelle stanno zitte. Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha...\u00bb
\n\u00abChe cosa vuoi dire?\u00bb
\n\u00abQuando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiter\u00f2 in una di esse, visto che io rider\u00f2 in una di esse, allora sar\u00e0 per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!\u00bb
\nE rise ancora.
\n\u00abE quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico.
\nAvrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, cos\u00ec, per il piacere... E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai: \"S\u00ec, le stelle mi fanno sempre ridere!\" e ti crederanno pazzo.
\n\u00abT'avr\u00f2 fatto un brutto scherzo...\u00bb E rise ancora.
\n\u00abSar\u00e0 come se t'avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere...\u00bb E rise ancora. Poi ridivenne serio.
\n\u00abQuesta notte... sai, non venire\u00bb.
\n\u00abNon ti lascer\u00f2\u00bb.
\n\u00abSembrer\u00e0 che io mi senta male... sembrer\u00e0 un po' che io muoia. \u00c8 cos\u00ec. Non venire a vedere, non vale la pena...\u00bb
\n\u00abNon ti lascer\u00f2\u00bb.
\nMa era preoccupato.
\n\u00abTi dico questo... Anche per il serpente. Non bisogna che ti morda... I serpenti sono cattivi. Ti pu\u00f2 mordere per il piacere di...\u00bb
\n\u00abNon ti lascer\u00f2\u00bb.
\nMa qualcosa lo rassicur\u00f2:
\n\u00ab\u00c8 vero che non hanno pi\u00f9 veleno per il secondo morso...\u00bb Quella notte non lo vidi mettersi in cammino.<\/span><\/span>
\n <\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"69b048c6-6222-43e7-bac9-0149838443ac"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b66ea9e881d.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":310,"height":214}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"e2a42856-950a-4306-98ec-60e7e6e6375d"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Si era dileguato senza far rumore. Quando riuscii a raggiungerlo camminava deciso, con un passo rapido. Mi disse solamente: \u00abAh! sei qui...\u00bb
\nE mi prese per mano. Ma ancora si tormentava:
\n\u00abHai avuto torto. Avrai dispiacere. Sembrer\u00f2 morto e non sar\u00e0 vero...\u00bb Io stavo zitto.
\n\u00abCapisci? \u00c8 troppo lontano. Non posso portare appresso il mio corpo. \u00c8 troppo pesante\u00bb. Io stavo zitto.
\n\u00abMa sar\u00e0 come una vecchia scorza abbandonata. Non sono tristi le vecchie scorze...\u00bb Io stavo zitto.
\nSi scoraggi\u00f2 un poco. Ma fece ancora uno sforzo:
\n\u00abSar\u00e0 bello, sai. Anch'io guarder\u00f2 le stelle. Tutte le stelle saranno dei pozzi con una carrucola arrugginita. Tutte le stelle mi verseranno da bere...\u00bb
\nIo stavo zitto.
\n\u00abSar\u00e0 talmente divertente! Tu avrai cinquecento milioni di sonagli, io avr\u00f2 cinquecento milioni di fontane...\u00bb
\nE tacque anche lui perch\u00e9 piangeva.
\n\u00ab\u00c8 l\u00e0. Lasciami fare un passo da solo\u00bb. Si sedette perch\u00e9 aveva paura.
\nE disse ancora:
\n\u00abSai... il mio fiore... ne sono responsabile! Ed \u00e8 talmente debole e talmente ingenuo. Ha quattro spine da niente per proteggersi dal mondo...\u00bb
\nMi sedetti anch'io perch\u00e9 non potevo pi\u00f9 stare in piedi. Disse:
\n\u00abEcco... \u00e8 tutto qui...\u00bb
\nEsit\u00f2 ancora un poco, poi si rialz\u00f2. Fece un passo. Io non potevo muovermi.
\nNon ci fu che un guizzo giallo vicino alla sua caviglia. Rimase immobile per un istante. Non grid\u00f2. Cadde dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"2aaacf29-d9c1-4116-bf02-24d884bc696e"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"8de2e648-cf9e-4121-86e8-0b9f2980a316","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XXVI"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"text":"
Capitolo XXVII<\/span><\/h2>\n"},"library":"H5P.AdvancedText 1.1","metadata":{"contentType":"Text","license":"U","title":"Untitled Text"},"subContentId":"8a0d6929-4f92-4d1e-99b0-d8bb7b66809e"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Ed ora, certo, sono gi\u00e0 passati sei anni. Non ho ancora mai raccontata questa storia. Gli amici che mi hanno rivisto erano molto contenti di rivedermi vivo. Ero triste, ma dicevo: \u00ab\u00c8 la stanchezza...\u00bb Ora mi sono un po' consolato. Cio\u00e8... non del tutto. Ma so che \u00e8 ritornato nel suo pianeta, perch\u00e9 al levar del giorno, non ho ritrovato il suo corpo. Non era un corpo molto pesante... E mi piace la notte ascoltare le stelle. Sono come cinquecento milioni di sonagli...
\nMa ecco che accade una cosa straordinaria.
\nAlla museruola disegnata per il piccolo principe, ho dimenticato di aggiungere la correggia di cuoio! Non avr\u00e0 mai potuto mettere la museruola alla pecora. Allora mi domando:
\n\u00abChe cosa sar\u00e0 successo sul suo pianeta? Forse la pecora ha mangiato il fiore...\u00bb
\nTal altra mi dico: \u00abCertamente no! Il piccolo principe mette il suo fiore tutte le notti sotto la sua campana di vetro, e sorveglia bene la sua pecora...\u00bb Allora sono felice. E tutte le stelle ridono dolcemente.
\nTal altra ancora mi dico: \u00abUna volta o l'altra si distrae e questo basta! Ha dimenticato una sera la campana di vetro, oppure la pecora \u00e8 uscita senza far rumore durante la notte...\u00bb Allora i sonagli si cambiano tutti in lacrime!
\n\u00c8 tutto un grande mistero!
\nPer voi che pure volete bene al piccolo principe, come per me, tutto cambia nell'universo se in qualche luogo, non si sa dove, una pecora che non conosciamo ha, s\u00ec o no, mangiato una rosa. Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore? E vedrete che tutto cambia...
\nMa i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza.<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"dfc189a6-7dd4-4739-a1ba-0cfef6ced18a"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b66f5177327.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":391,"height":384}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"d9118d14-ff39-4e3f-b4f6-dcb2aeea0d05"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"text":"
Questo \u00e8 per me il pi\u00f9 bello e il pi\u00f9 triste paesaggio del mondo. \u00c8 lo stesso paesaggio della pagina precedente, ma l'ho disegnato un'altra volta perch\u00e9 voi lo vediate bene. \u00c8 qui che il piccolo principe \u00e8 apparso sulla Terra e poi \u00e8 sparito.
\nGuardate attentamente questo paesaggio per essere sicuri di riconoscerlo se un giorno farete un viaggio in Africa, nel deserto. E se vi capita di passare di l\u00e0, vi supplico, non vi affrettate, fermatevi un momento sotto le stelle! E se allora un bambino vi viene incontro, se ride, se ha i capelli d'oro, se non risponde quando lo si interroga, voi indovinerete certo chi \u00e8. Ebbene, siate gentili! Non lasciatemi cos\u00ec triste: scrivetemi subito che \u00e8 ritornato...<\/span><\/span><\/p>\n"},"library":"H5P.AdvancedTextODFLab 1.1","metadata":{"contentType":"Text (ODFLab)","license":"U","title":"Untitled Text (ODFLab)"},"subContentId":"4b393ec0-e9ce-43a3-aebe-e0ddacd5092a"},"useSeparator":"auto"},{"content":{"params":{"decorative":true,"contentName":"Image","file":{"path":"images\/file-63b66f6d30562.png","mime":"image\/png","copyright":{"license":"U"},"width":451,"height":444}},"library":"H5P.Image 1.1","metadata":{"contentType":"Image","license":"U","title":"Untitled Image"},"subContentId":"e3b242d9-a898-4577-9c10-a02cb461f500"},"useSeparator":"auto"}]},"library":"H5P.ColumnODFLab 0.0","subContentId":"b2dce6fc-c1b2-4c93-82ad-dae54bc587f6","metadata":{"contentType":"Column","license":"U","title":"Capitolo XXVII"}},{"params":{"content":[{"content":{"params":{"media":{"disableImageZooming":false},"answers":[{"correct":true,"tipsAndFeedback":{"tip":"","chosenFeedback":"","notChosenFeedback":""},"text":"
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Il piccolo principe racconta che, nel viaggiare per lo spazio, ha conosciuto personaggi che gli hanno insegnato molte cose.<\/h3>\n\n
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